Non è bastato il coraggio di Toni, la donna impavida che spogliandosi ha strappato il koala Lewis dalle fiamme. Le immagini hanno fatto il giro del mondo.
Gli sforzi di chi lo ha soccorso sono risultati vani.
Non è bastato il coraggio di Toni, la donna impavida che spogliandosi ha strappato il koala Lewis dalle fiamme. Le immagini hanno fatto il giro del mondo.
Poteva diventare simbolo di una speranza per la ‘rinascita’ del Nuovo Galles del Sud, devastato dai roghi, e dei koala, duramente colpiti dagli incendi, invece, il cucciolo è morto per la gravità delle ustioni riportate, nonostante tutte le cure di cui aveva bisogno.
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I sanitari del Koala Hospital Port Macquarie (la struttura presso la quale Lewis era ricoverato) attraverso un post su Facebook – hanno spiegato la decisione di lasciarlo andare per evitargli ancora sofferenze:
« Oggi abbiamo preso la decisione di addormentarlo. Lo abbiamo posto in anestesia generale per valutare le sue ustioni e cambiargli le bende, ma le ferite sono peggiorate e purtroppo abbiamo capito che non sarebbero migliorate».
L’ ospedale di Port Macquarie, finora, ha curato oltre 30 animali vittime dell’incendio. I medici hanno spiegato che circa il 75% delle aree andate in fumo facevano parte dell’habitat primario dei koala. In questi giorni sono morti circa 350 esemplari. Secondo i numeri diffusi dal WWF Australia il 95% di koala nel mondo.
Gabriele Giovanni Vernengo
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