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“I cristiani non possono stare fuori dalla loro casa”, musulmano pugnala una famiglia copta

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“I cristiani non possono stare fuori dalla loro casa”, musulmano pugnala una famiglia copta

martedì 26 Novembre 2019 - 13:27
“I cristiani non possono stare fuori dalla loro casa”, musulmano pugnala una famiglia copta

Tre membri di una famiglia copta cristiana nell'Alto Egitto sono stati attaccati fuori dalla loro casa da un uomo musulmano con un pugnale e il figlio è in condizioni critiche.

Tre membri di una famiglia copta cristiana nell’Alto Egitto sono stati attaccati fuori dalla loro casa da un uomo musulmano con un pugnale e il figlio è in condizioni critiche.

Il fatto è stato riportato da Morning Star News.

Shinoda Aziz, insieme alla madre e al fratello minore, sono stati attaccati domenica scorsa – 24 novembre – mentre erano seduti fuori dalla loro casa nel villaggio di Nassiriya, vicino a Beni Mazar, nel Governatorato di Minya.

Secondo quanto si è appreso, il sospettato Ali M si è avvicinato alla famiglia copta e ha inveito contro di loro sostenendo che ai cristiani non è permesso stare fuori casa. Shinoda Aziz, però, si è opposto all’intimidazione del musulmano che, dopo essersi allonanato per procurarsi un pugnale, è tornato indietro per attaccare la famiglia.

Quando la madre di Aziz ha cominciato a urlare, i vicini hanno raccontato che l’aggressore l’ha pugnalata alla testa e poi ha attaccato il figlio più giovane che ha subito tagli sul viso. Aziz è stato portato in ospedale con diverse ferite allo stomaco.

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Morning Star News ha riferito he la polizia ha arrestato il sospettato e ha interrogato i testimoni. Il villaggio in cui è avvenuta l’aggressione, con popolazione copta predominante, era noto per la sua pacificità.

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In Egitto i cristiani rappresentano circa il 10% della popolazione nazionale. Open Doors Usa, che si occupa delle persecuzioni cristiane nel mondo, ha spiegato che «a causa della discriminazione religiosa in Egitto, i cristiani subiscono persecuzioni in vari modi. La cultura islamica alimenta la discriminazione religiosa in Egitto e crea un ambiente che rende lo Stato riluttante a far valere e rispettare i diritti fondamentali dei cristiani. Sebbene il presidente el-Sisi abbia espresso pubblicamente il suo impegno a proteggere i cristiani, le continue azioni persecutorie contro individui e chiese da parte del governo e dei gruppi estremisti, lasciano i cristiani insicuri».

Fonte: ChristianPost.com.

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