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Gruppi LGBT spingono catena di fast food a sospendere supporto a opere cristiane

Filippa Tagliarino

Gruppi LGBT spingono catena di fast food a sospendere supporto a opere cristiane

lunedì 25 Novembre 2019 - 10:43
Gruppi LGBT spingono catena di fast food a sospendere supporto a opere cristiane

La catena americana di fast food Chick-fil-A ha annunciato che non farà più donazioni all’Esercito della Salvezza e alla Fellowship of Christian Athletes.

La catena americana di fast food Chick-fil-A ha annunciato il 18 novembre che non farà più donazioni all’Esercito della Salvezza e alla Fellowship of Christian Athletes (FCA), un’opera cristiana nel mondo dello sport.

La decisione presa dal presidente Tim Tassopoulos segue la richiesta di boicottaggio dei gruppi Pro-LGBT che si è diffusa nel Regno Unito, a seguito della nascita dei primi ristoranti in Inghilterra e Scozia. Ciò avviene a causa delle idee proprie delle associazioni cristiane, indigeste alla comunità LGBT, tra cui la contrarietà ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

La fondatrice, Truett Cathy, battista cristiana, ha sempre sostenuto le due associazioni, che, nel 2018, secondo Evangelical Focus, hanno ricevuto rispettivamente le cifre in dollari pari a 1,65 milioni per FCA e 115mila dollari per l’Esercito della Salvezza.

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Chick-fil-A, nata nel 1964, oggi è la terza più grande catena di fast food degli Stati Uniti, dopo McDonalds e Starbucks.

Milioni di americani avevano sostenuto la catena nel 2012 quando la richiesta di boicottaggio da parte del movimento LGBT era cominciata.

L’Esercito della Salvezza ha fatto sapere di essere amareggiato dal fatto che Chick-fil-A abbia scelto di sostenere finanziariamente altre organizzazioni. Da sempre l’Esercito, il più grande fornitore di servizi al mondo, grazie alle donazioni opera in aree disagiate contro la povertà e in favore dell’istruzione.

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L’associazione cristiana ha rilasciato delle dichiarazioni a Christianity Today: «Serviamo più di 23 milioni di persone all’anno, compresi quelli della comunità LGBTQ+. Pensiamo persino di essere quelli che offrono il massimo aiuto alle persone LGBTQ+ che vivono in condizioni di povertà». Ha anche aggiunto che la disinformazione potrebbe mettere in pericolo il loro operato verso le persone bisognose, a cui danno sostegno indipendentemente dal loro orientamento sessuale, identità di genere o religione.

Filippa Tagliarino

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