Nel novembre 2014 una giovane coppia di cristiani pakistani è stata bruciata viva da una folla dopo che la donna è stata accusata di blasfemia. Cosa è successo ai loro 3 figli?
Nel novembre 2014 una giovane coppia di cristiani pakistani, Shahzad Masih, 26 anni, e sua moglie Shama Bibi, 24 anni, sono stati bruciati vivi da una folla dopo che la donna è stata accusata di blasfemia. Cosa è successo ai loro 3 figli?
Come raccontato su Pourtesouvertes.fr, i tre bambini – Suleman di 10 anni, Sonia di 8 e Poonam di 6 – stanno crescendo a casa di familiari. Un’organizzazione cristiana li ha supportati psicologicamente e segue la loro istruzione.
Paradossalmente, la perdita crudele dei genitori ha permesso ai tre orfani di spezzare le catene del lavoro imposte ai bambini delle famiglie povere del Pakistan. I tre stanno andando bene a scuola ma non hanno dimenticato nulla della tragedia patita.
LEGGI ANCHE: In Belgio la sinistra vuole depenalizzare l’aborto.
IL RACCONTO DEL DRAMMA
Shama e Shahzad Masih lavoravano in una fabbrica di mattoni e un giorno ebbero una lite con il loro datore di lavoro a causa di un prestito – il peshgui - che Shahzad, allora incinta di otto mesi, aveva creduto saldato. Il datore di lavoro ha di conseguenza rinchiuso la coppia e l’ha accusata di blasfemia per avere bruciato dei versi del Corano (in realtà i documenti di un genitore morto). In mezz’ora la folla si è mobilitata, ha liberato la coppia dalla prigione per linciarla e bruciarla viva.
Nel 2016, cinque aggressori sono stati condannati a morte. La sentenza è stata sospesa in appello. Altre 10 pene detentive furono inflitte ad altrettanti imputati.
LEGGI ANCHE: Caso Cucchi, Stefano fu ucciso: condannati 2 carabinieri.