Un tribunale iraniano ha condannato nove cristiani a cinque anni di carcere perché "compromettono la sicurezza nazionale».
Un tribunale iraniano ha condannato nove cristiani a cinque anni di carcere perché “compromettono la sicurezza nazionale».
Il verdetto è arrivato il 13 ottobre scorso. Abdolreza Ali Haghnejad, Khalil Dehkanpour, Hussein (Elisha) Kadivar, Kamal Naamanian, Mohammed Vafada, Shahrooz Eslamdous, Babak Hosseinzadeh, Medhi Khatibi e Behnam Akhlaghi sono stati condannati a cinque anni di carcere per «compromissione della sicurezza nazionale».
Come si apprende da PourtesOuvertes.fr., i nove sono stati arrestati tra gennaio e febbraio di quest’anno a Rasht, città del nord dell’Iran. Dopo una breve audizione a fine settembre, la corte ha sentenziato un mese fa.
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I 9 cristiani condannati.
Quattro dei cristiani condannati, tra cui Abdolreza Ali Haghnejad, gestivano congiuntamente una chiesa domestics in assenza del pastore Youcef Nadarkhani, condannato a 10 anni di prigione per la sua fede e in sciopero della fame per denunciare la discriminazione nei confronti della sua famiglia.
Durante la comparizione in tribunale cinque di loro, tra cui il pastore Haghnejad, hanno rifiutato di scambiare il loro avvocato con un impiegato nominato dal tribunale e, di conseguenza, sono stati condotti nella prigione di Evin a Teheran. I giudici hanno anche aumentato la somma per la cauzione così da rendere ancora più difficile la possibilità che siano rilasciati provvisoriamente.
In Iran, Paese prevalentemente musulmano, i cristiani sono ritenuti «un’influenza occidentale» e una «minaccia all’identità islamica dello Stato».
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