Nausica, la verità mi ha reso libera, è il bellissimo libro di Nausica Della Valle, ed è imperdibile, perché in tempi di menzogna universale, chi dive la verità fa un gesto eroico.
Nausica, la verità mi ha reso libera, è il bellissimo libro di Nausica Della Valle, ed è imperdibile, perché in tempi di menzogna universale, chi dive la verità fa un gesto eroico.
Nausica Della Valle, brillante giornalista televisiva, ha fatto coming out: non so se la parola si può usare anche per coloro che abbandonano un comportamento omosessuale e non solo per quelli che lo dichiarano. Quelli che lo abbandonano hanno molti più guai di quelli che lo dichiarano.
Era prevista una sua conferenza a Biella, in una vera aula da conferenze, in ambiente universitario. Poi i movimenti LGBT hanno fatto sentire le loro indignate voci e non se ne è fatto niente. I movimenti LGBT sono sereni e pacifici, gioiosi e pirotecnici. Hanno questa strana abitudine di fare pressioni per bloccare le conferenze altrui, anche a me ne sono state annullate una dozzina, per le cortesi e allegre pressioni, ma non è un arbitrio ma una forma di bontà di cuore. E se poi qualcuno per il contenuto di quella conferenza ci resta male? Love is love but freedom is not always freedom. Nausica non ha potuto parlare ed è un peccato, perché dice cose molto belle, molto vere, e le dice in maniera affascinante.
Ho ascoltato Nausica nella Chiesa Evangelica di Biella. Un fiume in piena di intelligenza e ironia, di amore e di fede. La fede in Cristo è un altro punto che, ecco definire dolente sarebbe eccessivo, ma di sicuro possiamo definirlo poco cool. Il sangue dei Cristiani scorre come liquido senza valore, nell’epica indifferenza dell’occidente sempre più perso nei suoi deliri. Il martirio dei 22 copti con le tute arancione sul bordo del Mediterraneo ha avuto meno cordoglio di Cecil il leone, l’estinzione già avvenuta con ferro e col fuoco dei cristiani di Mosul, e quella in programma dei cristiani della Nigeria scivolano via dai media.
Se Nausica si fosse convertita all’Induismo, al Buddismo, alla religione del culto delle formiche rosse e degli extraterrestri verdi, ora sarebbe osannata e amata. Se Nausica si fosse convertita all’Islam, magari quello più ruspante, quanto è bello essere in tre a sposare in contemporanea lo stesso tizio, i giornali femminili farebbero la coda per avere la dichiarazione sono felice col burka, e tutti gli altri giornali farebbero la coda per avere la dichiarazione, siamo una religione di pace, che esista un terrorismo islamico è una fake news. Nausica ha trovato la potenza per il suo cambiamento nella fede il Cristo e questo nel bizzarro mondo attuale squalifica.
La sua storia è nota: un rapporto problematico con la mamma, una folgorante carriera come giornalista televisiva accanto a Paolo Del Debbio, e soprattutto una ferma convinzione di essere lesbica. Convinzione. La scienza ha appena dimostrato in maniera definitiva con dati che arrivano da un enorme studio pubblicato sulla rivista «Science» e coordinato da Andrea Ganna, un ricercatore italiano del Massachusetts Institute of Technology, che la cosiddetta omosessualità non ha una determinazione genetica e dipende dalla nostra mente.
Nausica era attratta dalle altre donne, con l’apporto problematico col cibo. L’essere umano viene al mondo con unica competenza, un pianto disperato che attirerà l’attenzione di qualcuno che non nutra, e questo qualcuno è la mamma. Il rapporto problematico col cibo è sempre un tassello del rapporto problematico con la madre.
Nausica riscopre la bellezza del cristianesimo, si è vicini anche i testi sacri, ovviamente. C’è a casa sua un libriccino rimasto su uno scaffale che s’intitola cristianesimo e omosessualità. Il libro resta lì a lungo. Un giorno però Nausica decide di prendere in mano il piccolo libro. La sentenza senza appello. La Bibbia condanna la sodomia. Cristo la condanna, ricordando più volte nel Vangelo la distruzione della città di Sodoma. San Paolo la condanna. E allora? E allora le possibilità sono due, o le Sacre Scritture dicono il falso, oppure dicono il vero: se dicono il vero, Dio condanna l’omosessualità. Se le Sacre Scritture condannano l’omosessualità, conclude Nausica, questo vuol dire che la cosiddetta omosessualità non è né genetica né irreversibile.
L’ultimo articolo di Scienze ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che non si tratta di qualcosa di genetico, e l’enorme numero di ex gay dimostra che è reversibile. Gli ex gay sono un numero enorme, ne fa parte anche Nausica, ne fanno parte innumerevoli miei amici. E tutti dichiarano che dopo il cambiamento sono infinitamente più in equilibrio.
Nausica ha l’impressione dannatamente forte che chi si è dichiarato gay o lesbica abbia la vita molto più facile di chi si dichiara ex gay o ex lesbica, perché, nella società sta comandando la lobby LGBT Se qualcuno dichiara di essere gay o lesbica, la società risponde benevola: hai trovato la tua natura, ma se si afferma di essere etero, l’accusa è di aver rinnegato la propria natura, di aver rinnegato la propria parola. Gli ex gay con la loro esistenza dichiarano che non esiste un gene gay, quindi negano l’inganno universale, scritto anche su Wikipedia, l’inganno del born this way. E quindi sono il sassolino che blocca l’infinito meccanismo della menzogna, sono intollerabili, le loro conferenze devono essere bloccate.
La cosiddetta omosessualità, continua Nausica, è dovuta da grandi ferite, da una difficile identificazione con il genitore dello stesso sesso, spesso nelle storie troviamo un abuso. Quando lei ha trovato l’Amore con la A maiuscola, quello di Dio su di me, il mio amore per Dio, non ha più avuto necessita di cercare nelle altre donne l’amore che mi era mancato da mia madre. Lei ama moltissimo gli omosessuali, li comprende, sa quante ferite hanno, sa quanto fanno male, sa quanto stanno sanguinando.
C’è un percorso, l’accettazione di se stessi, il riconoscere la propria cosiddetta omosessualità per quello che è, una stampella con cui si aiuta una ferita: ma la cura non è la stampella, è curare e guarire la ferita che ha creato la necessità di una stampella. E qui finalmente Nausica ci parla di Dio, che ama gli omosessuali, anzi, le persone a comportamento omosessuale, ma odia il peccato dell’omosessualità come odia tutti i peccati, perché i peccati non vengono da Lui, perché la cosiddetta omosessualità è un comportamento che può essere abbandonato.
L’omosessuale, anzi la persona a comportamento omosessuale, è vittima del peccato, Satana si attacca alle sue ferite, le amplifica, amplifica quelle ferite e quell’abbandono, così che la stampella sembri l’unica soluzione e tutti coloro che criticano la stampella, Sacre Scritture incluse, diventano “malvagi”. Ma la stampella è una falsa soluzione, sembra una soluzione, ma in realtà è una gabbia, una gabbia micidiale, da cui si esce con determinazione e coraggio, e fondamentale per trovare questa determinazione è la disapprovazione del comportamento. Fino a che la società il comportamento omosessuale lo accetta e lo coccola, le persone resteranno attaccate al loro comportamento omosessuale che in realtà è una trappola, una gabbia. San Paolo nella lettera ai Romani esprime una condanna durissima. O la cosiddetta omosessualità è sbagliata e reversibile, un comportamento che può essere abbandonato e che è giusto abbandonare, oppure le Sacre Scritture dicono il falso. Gli ex gay con la loro stessa esistenza e con la serenità della loro esistenza ci testimoniano che dicono il vero, ed è per questo che sono ostracizzati. Fanno fallire la propaganda. Il mondo va aventi per propaganda.
Goering, ministro di Hitler ha osato verbalizzare quello che ogni buon dittatore ha sempre saputo: una bugia ripetuta molto diventa verità, diventa la Verità, diventa il Verbo. L’unico, e chiunque contraddica il Verbo, con le sue parole, oppure come gli ex gay con la loro stessa esistenza, è “cattivo”, spinge all’omofobia. L’amore non ha sesso, è uno slogan falso. Ci sono amori diversi, l’amore tra un uomo e una donna genera la vita, rende coartefici della creazione: c’è una confusione dell’amore, che genera equilibrio e vita, e l’erotismo, che genera “sensazioni”.
Partendo dall’infanzia non si può colmare quella mancanza di amore con il sesso, solo un rapporto sano lo può riempire. Le lobbies usano le persone come burattini, le indottrinano: quando parlano dicono tutti le stesse cose. L’attrazione per l’individuo dello stesso sesso, colma un vuoto, è una scorciatoia per sentirsi a proprio agio: le donne che mi guardavano negli occhi con una schiettezza, era affascinante, conclude Nausica. C’è questa libertà osannata nei pride. Non mi sono mai sentita rappresentata dai pride. Nei pride non c’è un accenno alle persone a comportamento omosessuale assassinate nell’islam.
È prescritto nell’islam l’assassinio delle persone a comportamento omosessuale, eppure nei pride Allah likes equqlity sulla bandiera arcobaleno. E poi nei pride si osanna alla cosiddetta gestazione per altri, all’utero in affitto. Una pratica che impone al bambino il più tragico senso di abbandono. Per esempio una mamma concentrata sulla carriera, irritata dalla presenza del figlio: tutte quelle emozioni negative arrivano al feto, il senso del rifiuto arriva. Come può crescere armoniosamente un bambino da una mamma surrogata una mamma che già sa che non lo deve amare: il senso di rifiuto a di abbandono arriva fino al piccolo, alla sua piccola mente, alla sua grandissima anima. Tutti parlano in maniera superficiale e egoistico del bambino come un diritto, cioè una cosa.
Per questo è così importante il libro di Nausica: perché parla di verità e di ex gay, che sono una verità negata, che sono una verità magnifica, che hanno reso la loro vita magnifica.
Silvana De Mari
L’articolo è stato pubblicato su La Verità nell’edizione del 25 ottobre.