Ieri, martedì 22 ottobre, sono stati legalizzati in Irlanda del Nord sia il matrimonio tra persone dello stesso sesso che l'aborto. Ma a decidere è stata Londra. Ecco perché.
Ieri, martedì 22 ottobre, sono stati legalizzati in Irlanda del Nord sia il matrimonio tra persone dello stesso sesso che l’aborto.
Si tratta di una decisione che proviene dal parlamento di Westminster a Londra, dove vengono gestiti gli affari correnti del Regno Unito, visto il mancato accordo tra i partiti che governano la ‘provincia’ britannica.
Infatti, a differenza del resto del Paese, l’Irlanda del Nord aveva in precedenza vietato il matrimonio gay e permesso l’aborto solo quando la gravidanza mette in pericolo la vita della madre.
La maggior parte degli irlandesi del Nord non volevano la legalizzazione dell’aborto e, come rimarcato da Peter Lynas, direttore dell’Alleanza evangelica per l’Irlanda del Nord, «questi cambiamenti rappresentano una tragedia».
Per opporsi a questa legislazione, i membri del Partito Democratico Unionista (DUP) e altri partiti sindacalisti sono tornati a sedersi il 21 ottobre, nel primo pomeriggio, in Parlamento per discutere sulla legge.
Quella era la prima volta che l’Assemblea in Irlanda del Nord tornava a riunirsi da più di due anni. Un’azione principalmente simbolica perché un primo ministro e un vice primo ministro non possono essere eletti senza il sostegno di diversi partiti.
Pertanto, non è stato possibile bloccare la legge approvata a Londra.
Leggi anche: Donna rinuncia allo stile di vita transgender per amore di Gesù.