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Iran, cristiani condannati a 5 anni di reclusione per aver evangelizzato

GinaLoPiparo

Iran, cristiani condannati a 5 anni di reclusione per aver evangelizzato

martedì 22 Ottobre 2019 - 11:42
Iran, cristiani condannati a 5 anni di reclusione per aver evangelizzato

È accaduto in Iran, dove il pastore Haghnejad, insieme ad altri fedeli, è stato condannato a seguito di un processo fazioso e puramente formale.

È accaduto in Iran, dove il pastore Haghnejad, insieme ad altri fedeli, è stato condannato a seguito di un processo fazioso e puramente formale.

Il pastore iraniano Matthias Haghnejad, insieme ad altri otto cristiani, è stato condannato a cinque anni di carcere per aver divulgato la propria fede a dei non credenti.

In Iran, infatti, vigono durissime leggi anti-evangelismo, che hanno fatto sì che tutti coloro che fossero coinvolti nell’opera di evangelizzazione venissero imprigionati.

Stando a quanto riferisce Christian Solidarity Worldwide il pastore Haghnejad è stato arrestato dai membri della Guardia rivoluzionaria islamica dopo un servizio in chiesa, mentre gli otto fedeli durante una serie di arresti a Rasht ad inizio anno.

Il processo sarebbe stato fazioso fin dall’inizio, in quanto il giudice Mohammed Moghisheh avrebbe costretto cinque degli imputati, tra cui il pastore, ad accettare un avvocato d’ufficio in luogo di quello da cui essi avevano scelto di essere rappresentati, Moshgani Farahani. Al loro rifiuto, il procedimento giudiziario è stato sospeso e gli uomini sono stati rimandati in custodia con una cauzione notevolmente aumentata. Gli altri quattro cristiani, che hanno scelto di rappresentarsi, invece, sono stati processati il 28 luglio.

Fonti locali riferiscono che Moghisheh – noto per numerosi processi a prigionieri politici e per l’uso frequente della condanna a morte – avrebbe mosso accuse di apostasia contro gli imputati per affermare poi che la Bibbia fosse falsificata.
Durante un’altra udienza, il 23 settembre, l’avvocato degli imputati ha potuto parlare brevemente, ma il giudice non avrebbe risposto alle sue dichiarazioni. I nove condannati hanno fatto appello, ma coloro che sono stati difesi dall’avvocato Farahani sono stati trattenuti in custodia.

Matthias Haghnejad

Christian Solidarity Worldwide scrive: «Ancora una volta è chiaro dalla brevità del processo e dalla riferita mancanza di interesse del giudice presiedente che il giusto processo non è stato osservato e che il giudice non era imparziale. Le accuse contro questi cristiani sono eccessive, completamente infondate e costituiscono una criminalizzazione di una religione che la costituzione iraniana riconosce presumibilmente. Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di questi nove uomini e di tutti coloro che sono detenuti a causa della loro religione o credo in Iran».

Basta una rapida visita al sito di Open Doors USA per conoscere la terribile condizione dei cristiani iraniani. Secondo le stime, sono circa 800mila su una popolazione di oltre 82 milioni: «I convertiti dall’Islam al Cristianesimo sopportano il peso della persecuzione cristiana, specialmente da parte del governo e, in misura minore, delle loro famiglie e società. Il governo li vede come un tentativo da parte dei paesi occidentali di minare l’Islam e il regime islamico dell’Iran. I leader di gruppi di convertiti cristiani sono stati arrestati, perseguiti e hanno ricevuto lunghe pene detentive per «crimini contro la sicurezza nazionale».

Le comunità storiche di cristiani armeni e assiri sono riconosciute e protette dallo stato ma sono trattate come cittadini di seconda classe e non è consentito il contatto con cristiani di origine musulmana. Inoltre, non sono autorizzati a svolgere funzioni religiose nella lingua nazionale».

Gina Lo Piparo

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