È di oggi l'inquietante notizia dell'uso di armi chimiche da parte dei turchi. Sulla vicenda è anche intervenuto il segretario del PD Nicola Zingaretti.
Ogni giorno il ministero della Difesa turco informa sul numero dei miliziani curdi neutralizzati, ovvero uccisi, catturati o arresi e oggi il bilancio è di 702.
Certo, però, che Ankara non è altrettanto esaustiva nel comunicare quanto siano le vittime civili della sua offensiva militare nel Nord della Siria.
Tra l’altro è di oggi l’inquietante notizia dell’uso di armi chimiche da parte dei turchi. L’accusa proviene dalle autorità curdo – siriane, secondo cui le forze di Ankara avrebbero usato «fosforo bianco e napalm» dopo avere riscontrato un’inattesa resistenza curda nella città di Ras al Ayn.
La replica di Hulusi Akar, ministro della Difesa turco, non si è fatto attendere: «L’esercito turco non ha alcuna arma chimica nel suo arsenale. Tutti lo sanno».
Sullo spettro dell’uso delle armi chimiche è intervenuto anche il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti che, su Facebook, ha pubblicato l’immagine di un bambino curdo ferito.
Il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti posta su Facebook l’immagine di un bimbo curdo ferito durante l’offensiva turca: «Ora basta – ha scritto – Le immagini drammatiche di bambini curdi gravemente ustionati da armi chimiche conferma in maniera drammatica e rende ancora più urgente la necessità di sospendere immediatamente le ostilità contro il popolo curdo. La comunità internazionale e gli Stati europei non possono farsi scudo di tatticismi diplomatici. In gioco è la vita di donne e uomini inermi, di bambini innocenti, di anziani vulnerabili».
«Salvare vite esposte ad atroci sofferenze e alla morte – ha aggiunto il leader del Pd – è un imperativo che viene prima di ogni altra cosa. Il Consiglio europeo in corso ha il dovere morale di assumere decisioni concrete e operative per fermare l’offensiva turca e per attivare corridoi umanitari per i civili delle città assediate. Sanzioni, blocco export, forza di interposizione, missioni, boicottaggio del turismo. Si può fare molto e la reazione della comunità internazionale fino ad ora è stata inadeguata».
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