Hussein Mohammed, un musulmano egiziano convertito al Cristianesimo, è stato vittima di un crimine d'onore di stampo familiare, avvenuto domenica 6 ottobre.
Hussein Mohammed, un musulmano egiziano convertito al Cristianesimo, è stato vittima di un crimine d’onore di stampo familiare, avvenuto domenica 6 ottobre.
Tutto è cominciato quando l’uomo ha condiviso su Facebook alcune foto che attestano la sua Fede con un tatuaggio di una Croce sul polso. Si tratta di un segno comune tra i Cristiani copti egiziani così da manifestare in maniera indelebile l’appartenza a Cristo per restare fedeli in caso di persecuzione.
Secondo Persecution International Concern, la famiglia di Hussein – che preferiva farsi chiamare con George, il suo nome dopo il battesimo – sapeva già che era diventato Cristiano. Suo zio, tra l’altro, aveva presentato una denuncia contro di lui ma la sua dichiarazione pubblica sembra essere stata la vera causa della sua morte.
Questo dramma è un’ulteriore prova della difficile condizione dei cristiani in Egitto, trattati come cittadini di seconda classe che lottano per far rispettare i loro diritti civili.
Poi, la situazione è peggiore per i musulmani che decidono di convertirsi al Cristianesimo. Quando lo dichiarano pubblicamente vengono accusati di apostasia dalla comunità musulmana e corrono un grande pericolo, anche se il governo sostiene che vuole proteggere la loro libertà religiosa.
L’Egitto si trova al 16° posto nell’elenco delle nazioni che perseguitano i cristiani secondo l’ONG Portes Ouvertes.
Leggi anche: Dichiarata la guerra contro i Cristiani in Algeria.