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La (triste) storia di Amath, cristiana perseguitata nel Sudan del Sud

Filippa Tagliarino

La (triste) storia di Amath, cristiana perseguitata nel Sudan del Sud

giovedì 10 Ottobre 2019 - 21:24
La (triste) storia di Amath, cristiana perseguitata nel Sudan del Sud

Amath Bol Chol, 18 anni, schiava da tutta una vita, ha conosciuto solo abusi e soprusi per un'eredità scellerata in un villaggio del Sudan del Sud.

Amath Bol Chol, 18 anni, schiava da tutta una vita, ha conosciuto solo abusi e soprusi per un’eredità scellerata in un villaggio del Sudan del Sud.

Nata da genitori schiavi anch’essi, nel villaggio di Ruskanit, Amath è stata testimone inerme di un sistema che vige ancora in molte parti del mondo dove il padrone ha pieno potere di umiliare e sfruttare un’intera famiglia.

Quando la giovane fu venduta e separata dalla famiglia per servire un altro padrone, Babele, iniziò il vero incubo da cui la giovane Amath ne rimase profondamente segnata.

In una routine di lavori severi e insulti brutali, la giovane veniva regolarmente violentata dal figlio di Babele, che senza pietà ne prendeva l’innocenza senza nessuna obiezione della sventurata, per la condizione di schiavitù che impone una totale sottomissione.

Dentro Amath, che nel frattempo è stata anche costretta ad una conversione forzata all’Islam, cresceva l’amarezza che pian piano annullava quella speranza di cui si nutriva per sopravvivere.

L’apice della follia dispotica avvenne quando il padrone, in un momento di rabbia, afferrò un coltello per colpire la giovane ancora a letto, che subì un taglio sul retro del collo, miracolosamente senza conseguenze mortali. Quell’episodio, tuttavia, insidiò in Amath la consapevolezza di essere l’oggetto di sfogo di un uomo che, nel pieno potere, avrebbe potuto cessare l’esistenza di una vita a lui infruttuosa.

Nonostante il traumatico avvenimento, Amath non perse la speranza, e, in un giorno di primavera di quest’anno, ebbe l’occasione di uscire da quel vincolo contrassegnato grazie alla collaborazione inconsapevole della moglie di Babele.

Quando fu mandata al mercato per delle commissioni dalla padrona, fece l’incontro dell’uomo che le ha restituito la libertà di cui oggi la giovane gode.

L’uomo, liberatore di schiavi incaricato dalla Solidarietà Cristiana Internazionale, in uno scambio impari di vaccini per una vita umana, ha riscattato la libertà di una giovane donna vessata in un patto tra uomini scambisti di esseri prodotti umani.

La condizione di schiavitù è ancora una realtà nota, bambini e adulti sono domati da una compravendita di esseri umani remissivi per colpa di quella povertà inarrestabile ed immortale.

Filippa Tagliarino

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