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Attentato alla sinagoga di Halle documentato sui social: ecco perché il killer ha ucciso

Walter Gianno

Attentato alla sinagoga di Halle documentato sui social: ecco perché il killer ha ucciso

giovedì 10 Ottobre 2019 - 13:17
Attentato alla sinagoga di Halle documentato sui social: ecco perché il killer ha ucciso

Scoperto un filmato di 35 minuti che mostra non solo l’assalto dell’attentatore tedesco ma anche il suo delirio prima di passare all’azione.

Scoperto un filmato di 35 minuti che mostra non solo l’assalto dell’attentatore tedesco, ma anche il suo delirio prima di passare all’azione.

Ha ucciso un uomo e una donna a colpi di pistola, trasmettendo le proprie gesta in diretta sui social. Con un video di 35 minuti su Twitch – davanti ad un pubblico di 5 persone, visualizzato 2200 volte prima di essere rimosso – l’attentatore di Halle, cittadina nell’est della Germania, ha documentato i propri crimini introducendoli con una specie di prologo per spiegarne le motivazioni.

Nessun dettaglio è risparmiato: gli incidenti di percorso, i vaneggiamenti, la frustrazione per non essere riuscito a mietere più vittime; tutto trova spazio all’interno del ‘documentario’ girato dal ventisettenne.

Anon – così si presenta Stephan Balliet all’inizio del filmato, trasmesso dalla propria auto – ha scelto come data quella della festività ebraica dello Yom Kippur, ha sparato davanti ad una sinagoga nel quartiere di Paulus, ha preso di mira un negozio di kebab e poi il cimitero ebraico di Landsberg: la matrice antisemita e xenofoba risulta evidente; d’altronde il monologo d’apertura non lascia spazio a dubbi.

Negazionista dell’Olocausto, è determinato ad uccidere quanti più ebrei possibile e prima di aprire il fuoco urla: «La radice di tutti i problemi sono gli Ebrei!». Non esita a scagliarsi, però, contro il femminismo e l’immigrazione: la denatalità provocata dal primo avrebbe, infatti, aperto le porte al secondo.

Il filmato, a quanto riferito dal sito del settimanale tedesco Die Zeit, è stato scoperto dall’International Centre for the Study of Radicalization del King’s College di Londra. Esso documenta il fallito tentativo di entrare proprio all’interno della sinagoga, che – se fosse andato a buon fine – avrebbe sicuramente causato un numero più alto di morti. Vi è poi l’uccisione di una passante, la frustrazione del ragazzo che si definisce un fallito, e la morte di un’altra persona nel negozio di kebab. È chiaro dalle immagini che se il resoconto delle vittime è solo a quota due, è per via dell’arma usata, la quale si è inceppata più di una volta.

Molti gli aspetti in comune con l’attentato di Brenton Terrant a due sinagoghe in Nuova Zelanda, il 15 marzo. Le indagini proseguono, ma intanto Rita Katz, direttrice del ‘Site’ (gruppo di monitoraggio dell’estremismo in rete), ha rivelato l’esistenza di un Pdf dell’1 ottobre con le ‘foto delle armi e munizioni usate’ nell’assalto da Balliet e ‘riferimenti al live stream’.

Gina Lo Piparo

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