L'Irlanda del Nord, unica area del Regno Unito in cui l'interruzione di gravidanza è ancora illegale, rischia un'imposizione da parte del Parlamento britannico.
L’Irlanda del Nord, unica area del Regno Unito in cui l’interruzione di gravidanza è ancora illegale, rischia un’imposizione da parte del Parlamento britannico.
L’intervento di Londra, prendendo una decisione riluttante al Paese, impugnerebbe le redini di un frangente politico precario irlandese a causa dell’assenza di esecutivo da due anni e mezzo per una grave spaccatura tra i due principali partiti della coalizione di maggioranza, il Partito Unionista Democratico (Dup) e lo Sinn Fèin che, dopo le ultime elezioni, non sono riusciti a trovare un accordo.
I leader cristiani dell’Irlanda del Nord, della chiesa metodista, protestante, cattolica e presbiteriana hanno chiesto al Segretario di Stato di riaprire l’Assemblea Parlamentare di Belfast entro il 21 ottobre, data in cui si stabilirà un provvedimento legislativo per l’imposizione dell’aborto legale, esortando i partiti ad adottare le misure necessarie per evitare l’entrata in vigore della legge.
La situazione ha spinto i leader cristiani a fare delle dichiarazioni: «la nuova legislazione desta seria preoccupazione perché elimina ogni protezione esplicita per il nascituro fino a 28 settimane di gravidanza. Non offre alcuna protezione specifica per i bambini disabili non ancora nati. Non proibisce l’aborto in base al sesso».
Da qui, l’esigenza delle chiese riunite a pregare per la protezione dei non nati e per le donne che affrontano gravidanze complicate nei giorni 12 e 13 ottobre.
L’Irlanda del Nord, da sempre caratterizzata da una forte indole cattolica, dopo più di cinquant’anni si ritrova a dover ottenere nuovamente l’indipendenza dagli inglesi. Anni di conflitti e lotte hanno caratterizzato la storia irlandese. Ma stavolta senza nessun ‘Bloody Sunday’: l’unità delle Chiese palesa un’ambizione collettiva che salda differenti vedute in un’unica fede, supplicando, con intesa, l’autonoma pronuncia verso una pratica ancora inaccettabile.
Filippa Tagliarino