Scandalo per le affermazioni del ministro riportate alla luce oggi da Il Giornale. Meloni: «Si dimetta!». Lega e PD chiedono spiegazioni. Richiesto l’intervento di Conte e Mattarella.
Scandalo per le affermazioni del ministro riportate alla luce oggi da Il Giornale. Meloni: «Si dimetta!». Lega e PD chiedono spiegazioni. Richiesto l’intervento di Conte e Mattarella.
Post e commenti pubblicati in tempi non sospetti sono al centro dello scandalo che vede il ministro dell’Istruzione Fioramonti nell’occhio del ciclone.
Ce n’è per tutti i gusti: Silvio Berlusconi tacciato come iettatore, Daniela Santanchè insultata senza mezzi termini, le forze dell’ordine paragonate ad un corpo di guardia del potere. Dando vita ad un vero e proprio terremoto, Il Giornale ha pubblicato oggi gli screenshot di commenti risalenti al 2013, quando l’attuale ministro era professore associato di economia politica all’Università di Pretoria, in Sud Africa. Ed è subito bufera.
Sarcasmo, commenti al vetriolo, sbeffeggiamenti vari. Una puntata di Servizio pubblico di Michele Santoro aveva fruttato alla Santanchè apprezzamenti quali «demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso», mentre il disastro del terremoto in Abruzzo aveva dato l’occasione per alludere al «potere iettatore di Berlusconi nano».
Insulti a Giuliano Ferrara infarciti di commenti poco gentili e poi il plauso per il film Diaz sul G8 di Genova con annesso racconto autobiografico: «A quel G8 c’ero anch’io. Avevo 24 anni. Ora ne ho 36 ed il paese è sempre lì. Incapace di fare i conti con il suo passato, tanto meno con il presente. Berlusconi era capo del governo e difese le forze dell’ordine a spada tratta. Il Parlamento, di cui molti membri siedono ancora lì, si è rifiutato sistematicamente di costituire una commissione d’inchiesta». Poi la chiusa: «La polizia, allora come oggi, sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini».
«Fioramonti si dimetta! – tuona Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine, alle vittime del sisma e alla senatrice Daniela Santanchè, «contro la quale colui che oggi dovrebbe decidere sull’istruzione dei nostri figli vomitava insopportabili volgarità». Poi prosegue: «Ci aspettiamo la condanna di tutte le forze politiche, senza se e senza ma, e ci aspettiamo che il premier Conte, sempre attento a chiedere rispetto per le istituzioni, pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare la nazione».
Dimissioni chieste a gran voce anche dal Questore della Camera Edmondo Cirielli, di Fratelli d’Italia: «Alla luce degli insulti sconcertanti contro le forze di polizia, delle offese sessiste rivolte contro la nostra senatrice Daniela Santanchè e dell’ironia manifestata sulla tragedia del territorio dell’Aquila il ministro non può rimanere più al suo posto. Se ha un briciolo di dignità faccia un passo indietro e vada a casa. In caso contrario il premier Conte gli revochi l’incarico ad horas oppure intervenga direttamente il Presidente della Repubblica. Un ministro che scrive certe cose sui social non è più degno di rimanere nelle istituzioni della nostra Repubblica».
Anche il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha espresso il proprio disappunto: «La gravità delle frasi […] è sotto gli occhi di tutti. Irripetibili gli attacchi violenti e sessisti nei confronti della senatrice Santanché. Meno male che per i 5 stelle e il Pd i sessisti eravamo noi della Lega perché colpevoli di aver preso posizione a tutela della famiglia. Cosa ne pensa la collega Boldrini del suo nuovo compagno di avventura? Fioramonti e la maggioranza chiariscano subito. Il suo silenzio non fa che peggiorare una situazione già di per sé imbarazzante non solo per il governo giallofucsia, ma per tutto il Paese».
«Dimissioni immediate – dice la diretta interessata, Daniela Santanchè, all’Adnkronos -. È una violenza nei miei confronti inaudita e mi auguro che tutte le donne, non solo di destra ma soprattutto del Pd e del Movimento 5 Stelle facciano sentire forte e chiara la loro voce. Chiamerò il presidente del Consiglio e vedremo se farà qualcosa».
Appellandosi alla coesione femminile, la senatrice ha aggiunto: «Questa persona, che neanche conosco e non ci ho mai parlato in tutta la mia vita, ha scatenato gli haters sui social, gli odiatori, gente che adesso mi vuole stuprare, picchiare, ammazzare da avere paura di uscire di casa. È una cosa grave, gravissima, se mi succede qualcosa questa persona ne sarà responsabile, la riterrò responsabile».
Anche il PD, di cui Fioramonti fa parte, chiede spiegazioni. «Il suo silenzio in merito a quanto riportato questa mattina in un articolo de Il Giornale non è sostenibile nel ruolo che ricopre » ha dichiarato Valeria Fedeli, sottolineando che «il linguaggio d’odio, sessista, violento non è mai accettabile ma quando viene utilizzato da chi si è assunto responsabilità importanti nei confronti del Paese e in particolare dell’istruzione, educazione e formazione delle nostre ragazze e ragazzi, è ancora più grave».
Gina Lo Piparo
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