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Crocifisso in classe, Fioramonti: “Polemiche sterili” ma non si placano affatto

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Crocifisso in classe, Fioramonti: “Polemiche sterili” ma non si placano affatto

martedì 01 Ottobre 2019 - 19:18
Crocifisso in classe, Fioramonti: “Polemiche sterili” ma non si placano affatto

L'uscita del ministro Fioramonti sul crocifisso a scuola scalda gli animi politici anche oggi. Ecco altre reazioni: Fratelli d'Italia, Lega e Partito Democratico. In più il commento del vescovo di Monreale Pennisi.

L’uscita del ministro Fioramonti sul crocifisso a scuola scalda gli animi politici anche oggi. Ecco altre reazioni: Fratelli d’Italia, Lega e Partito Democratico. In più il commento del vescovo di Monreale Pennisi.

«Non parlo di polemiche sterili, chi mi conosce sa che sono un serio scienziato e mi occupo di questioni di ricerca e formazione, ovviamente facendo tutte le proposte che ritengo importanti e utili per trovare le risorse ma poi queste cose non spettano a me ma al Mef».

Così il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, a margine delle celebrazioni per il ventennale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, parlando con i cronisti sulle polemiche nate prima sulla tassazione delle merendine e poi sul crocifisso nelle aule.

Tuttavia, la polemica politica continua.

Monica Ciaburro, deputato di Fratelli d’Italia, ha affermato: ›Sebbene il ministro dell’Istruzione Fioramonti sia laureato, con la proposta di voler sostituire il crocifisso con una cartina geografica, dimostra una scarsa conoscenza delle scuole italiane. In ogni aula, infatti, già sono appese le cartine geografiche mentre quel crocifisso che il ministro considera ‘divisivo’, è in realtà parte sostanziale ed integrante della nostra cultura e delle nostre radici. Una cultura che manca al ministro Fioramonti e al M5S, sempre pronti a delegittimare le radici della nostra Nazione. Fratelli d’Italia si batterà nelle aule parlamentari e nelle piazze per contrastare questa folle iniziativa».

Simone Baldassare, europarlamentare della Lega, ha affermato: «Il Crocifisso non si tocca! Non si tratta esclusivamente di un simbolo religioso. È molto di più. È il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni. Contiene in sé i valori di tolleranza, di rispetto reciproco e di solidarietà che connotano la nostra civiltà. La sua presenza non si contrappone in alcun modo alla laicità dello Stato, anzi, rappresenta inequivocabilmente un segno di libertà e ci riporta a quelle radici cristiane che sono alla base della storia e della tradizione italiana ed europea. Il Ministro lasci perdere il Crocifisso e torni ad occuparsi di tasse e merendine».

Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato, ha affermato: «Ministro Fioramonti, lascia stare merendine, crocifisso, foto di Mattarella, giustificazioni. E pensa a fare il Ministro. Ripristiniamo L’Unità di Missione sull’edilizia scolastica?».

Michele Pennisi, vescovo di Monreale: «Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche? Servirebbe solo ad aiutare il leader della Lega Matteo Salvini. Quel partito -utilizzerebbe la vicenda per la sua battaglia contro il governo che oltre ad aumentare le tasse urterebbe la sensibilità di gran parte degli Italiani».

Andrea Orlando, vicesegretario del PD: «Da laico dico che non sono i crocifissi a mettere in discussione la laicità della scuola e dello Stato».

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