Un bengalese di 23 anni, imam, è stato arrestato a Padova: picchiava e minacciava i suoi giovani studenti. I commenti del sindaco Sergio Gordani e dell'assessore regionale Elena Donazzan.
Un bengalese di 23 anni, imam, è stato arrestato a Padova: picchiava e minacciava i suoi giovani studenti. I commenti del sindaco Sergio Gordani e dell’assessore regionale Elena Donazzan.
Un imam è stato arrestato a Padova dalla Digos per maltrattamento ai danni di minori.
L’uomo, un cittadino del Bangladesh di 23 anni, infatti, è accusato di avere picchiato e minacciato i giovani studenti che frequentavano le lezioni di religione islamica e per questo l’imam è finito in manette.
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato disposto dal gip del Tribunale di Padova.
Le indagini hanno accertato che il 23enne, nel corso delle lezioni di religione islamica che teneva quotidianamente presso l’associazione Bangladesh Cultural Center, maltrattava i giovanissimi allievi di età compresa tra i 5 e i 10 anni, abusando della qualità di imam, colpendoli ripetutamente con pugni, anche alla testa, strattonandoli e minacciandoli.
Sergio Giordani, sindaco di Padova, ha affermato: «Un ringraziamento e i miei più sinceri complimenti alla Procura e alla Digos per il lavoro di indagine che ha portato ai provvedimenti di questa mattina. I bambini non si toccano e questo lavoro intelligente delle Istituzioni per circoscrivere e reprimere fenomeni inaccettabili è il primo pilastro di una positiva integrazione per la quale tutti dobbiamo lavorare. È significativo e fa davvero ben sperare che l’operazione in oggetto sia frutto della consueta professionalita’ di Magistratura e Forze dell’Ordine in un rapporto di ascolto e collaborazione con il mondo scolastico e con la stessa comunita’ islamica locale».
Di tutt’altro tono le parole di Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione del Veneto: «Ringrazio le forze dell’ordine per aver portato a termine, a seguito di un’accurata attività di indagine, l’arresto di questo imam violento. Auspico che sempre più si trovi il coraggio per denunciare e perseguire queste condotte pericolose e lontane dalla nostra cultura. È sempre preoccupante infatti che, in nome di una religione mal interpretata da alcuni imam, vengano sottaciuti fatti così gravi e incompatibili con la nostra civiltà. Auspico le Prefetture insistano nel controllare e vigilare su queste realtà: appare sempre più urgente la necessità di una legislazione che regoli e preveda accurati controlli di queste attività di indottrinamento, allontanando dall’Italia eventuali soggetti dimostratisi integralisti o violenti».
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