Si è chiuso ieri lo sciopero globale contro i mutamenti climatici. Cortei e attività in più di 180 città italiane.
Si è chiuso ieri lo sciopero globale contro i mutamenti climatici. Cortei e attività in più di 180 città italiane.
Nuova Zelanda, Pakistan, Cile, Messico: a dispetto di differenze culturali, religiose e linguistiche, tutto il mondo è sceso in campo unito nella protesta contro i mutamenti climatici. I risultati totalizzati nel corso di questa intensa settimana di manifestazioni arrivano a oltre 7 mila eventi organizzati in più di 3200 città e 171 Paesi. L’ultima giornata – venerdì 27 settembre – ha coinvolto Asia ed Europa, culminando a Montreal dove, come annunciato, Greta Thunberg ha guidato la protesta fissata, non a caso, in occasione della riunione ONU relativa alle emissioni aeree.
Mentre il vice Premier ungherese, accusato d’indifferenza verso le manifestazioni a Budapest e in altre 14 città, ha definito la giovane attivista «una bambina malata, sfruttata da alcuni», la Nuova Zelanda ha raggiunto cifre da record con oltre 170 mila presenze, secondo l’Organizer School Strike for Climate NZ. Il 3,5% della popolazione sarebbe scesa in campo, con 40 mila persone solo a Wellington, dove nonni, genitori, lavoratori e studenti hanno marciato insieme uno accanto all’altro.
Il nostro Pese ha visto oltre 180 piazze affollate di studenti: secondo gli organizzatori, a Roma sarebbero stati circa 200 mila, a Milano quasi 300 mila e in mezzo ad essi anche il sindaco Giuseppe Sala. Ma la protesta ha coinvolto tutto lo stivale, dal nord al sud, dall’est all’ovest. A Venezia, con maschera e boccaglio, i ragazzi hanno calato dal ponte di Rialto uno striscione più che eloquente: «Abbiamo l’acqua alla gola. Venice will sink first».
Gli studenti di Ascoli Piceno, dopo il corteo, si sono messi subito all’opera pulendo le sponde del torrente Castellano, mentre i liceali di Fermo hanno ripulito la spiaggia dalle bottigliette di plastica. In Piazza Duomo si è fatto ardere tra le fiamme un mappamondo di cartapesta, mentre Stornarella, nel Foggiano, ha ospitato la protesta solitaria, ma ormai divenuta virale, del piccolo Potito, che con cartellone alla mano si è unito da solo al movimento globale, guadagnandosi il titolo di “eroe pugliese” da parte del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Studenti di tutte le età, accompagnati da maestri e professori, anche a Palermo, dove i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si sono uniti allo sciopero, al quale ha presenziato anche il Presidente della Regione, Nello Musumeci.
Entusiasta, Greta ha retwittato le foto scrivendo: «Immagini incredibili da tutta Italia!», mentre il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha espresso la propria approvazione: «Diamo ai giovani lo spazio che meritano e che si sono guadagnati, senza mettere alcun cappello sui loro messaggi, e consapevoli che le loro proteste sono rivolte verso di noi, verso le scelte della politica nazionale e internazionale, dobbiamo ascoltarli e agire subito».
Gina Lo Piparo
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