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Eutanasia: il “No” di Gandolfini (Family Day) ad utilitarismo, morte e abbandono

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Eutanasia: il “No” di Gandolfini (Family Day) ad utilitarismo, morte e abbandono

giovedì 19 Settembre 2019 - 17:20
Eutanasia: il “No” di Gandolfini (Family Day) ad utilitarismo, morte e abbandono

Il fine vita è abominio e cultura dello scarto. «Sì» alla medicina palliativa e ad ogni tipo di accudimento verso i più deboli.

Il fine vita è abominio e cultura dello scarto. «Sì» alla medicina palliativa e ad ogni tipo di accudimento verso i più deboli.

(di Lilia Ricca) «A cinque giorni dalla pronuncia della Consulta sulla costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale circa il reato di aiuto al suicidio, il Parlamento e il Governo non sono ancora intervenuti per scongiurare che in Italia venga depenalizzato il suicidio assistito e l’eutanasia attiva, nonostante nel 2017 veniva approvata la legge sulle cosiddette ‘Dat’ che introducono l’eutanasia passiva con la sospensione di alimentazione e idratazione».
È quanto ricorda Massimo Gandolfini, leader del Family Day, lanciando un nuovo appello al Parlamento perché ribadisca la condizione attuale, non lasciando spazio né pratico né culturale all’idea che ci siano condizioni per le quali la vita possa essere violata. «Sarebbe un ulteriore passo verso quell’abbandono terapeutico dei malati che purtroppo già è possibile osservare nelle strutture sanitarie italiane», ha continuato.
La vicenda di Noa, la fragile ragazza olandese che scelse il suicidio per il suo drammatico stato di depressione, dimostra che quando si apre una fessura sul principio inviolabile della vita umana questa diventa una voragine.
La commissione medica pare averle rifiutato l’eutanasia ma qualora la notizia venisse confermata resta il fatto che la ragazza aveva annunciato giorni prima sui suoi canali social, la volontà di farla finita e l’aiuto della famiglia nel terminare la sua vita lasciandola morire di fame e di sete.
«Nessuno è intervenuto a fermare questo scempio contro la vita di una fragile adolescente piegata dalle violenze subite nell’infanzia», ha dichiarato Gandolfini.

NOA

La vicenda di Noa accende i riflettori sulla legge olandese che consente l’eutanasia anche sui minori e, per i ragazzi sopra i 16 anni, anche senza l’autorizzazione dei genitori. Senza dubbio il quadro normativo contribuisce a formare una cultura mortifera che attanaglia l’Europa.
«In molti Paesi presi a modello si è partiti dai malati terminali, passando ai disabili, per arrivare alle persone depresse – ha proseguito Gandalfini – Spacciano come diritti civili e possibilità di autodeterminazione senza limiti quella che in realtà è una cultura dello scarto tesa ad eliminare le persone più fragili, meno performanti e bisognose di aiuto».
Intanto, il Family Day continua ad impegnarsi su ogni fronte per la vita, la famiglia e la libertà educativa, contaminando ogni settore socio-culturale del nostro Paese che vuole aprirsi ad un dialogo proficuo.
«Siamo grati al Santo Padre per aver ribadito che l’eutanasia si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo», così Gandolfini ha espresso riconoscenza a Papa Francesco per le parole pronunciate lo scorso 2 settembre nell’udienza all’Associazione italiana di Oncologia medica.

Riguardo il DAT?

Circa un anno e mezzo fa veniva approvata la legge sulle cosiddette DAT, di cui si è fregiato il Partito Democratico in campagna elettorale, che purtroppo introduce l’eutanasia passiva con la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione.
Perfettamente in linea con le parole del Pontefice l’iniziativa del convegno dello scorso 11 settembre a Roma al Centro Congressi CEI, in cui il mondo cattolico, insieme a tanti laici di buona volontà, ha ribadito il suo convinto e argomentato ‘No’ ad ogni legislazione di carattere eutanasico mentre «chiediamo con forza il sostegno alla medicina palliativa e ad ogni forma di accudimento delle persone fragili e disabili», ha continuato Gandolfini.
«L’eutanasia e il suicidio assistito saranno il banco di prova dei pro-life che sono in maggioranza. Meglio che cada il governo che una legge ingiusta. Qualsiasi forma di legalizzazione dell’eutanasia, la legalizzazione o depenalizzazione del suicidio sono un vero abominio antropologico e culturale. Insieme ad altre associazioni cattoliche e a numerosi parlamentari sensibili su questo tema stiamo cercando di fare un fronte unito per bloccare o almeno limitare il danno che alcuni disegni di legge depositati alla Camera di provenienza M5s e Radicali stanno provocando», ha concluso Gandolfini.

Lilia Ricca