Il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia archivia il disegno di legge del senatore leghista che ha suscitato numerosissime critiche.
Il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia archivia il disegno di legge del senatore leghista che ha suscitato numerosissime critiche.
(di Gina Lo Piparo) «Se mi hanno lasciato nel cassetto una copia del ddl Pillon? Non mi sono informata ma per quanto mi riguarda resterà nel cassetto»: è così che Elena Bonetti, ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia, si è espressa sul disegno di legge presentato dal senatore leghista al fine di introdurre una serie di modifiche al diritto di famiglia e alle norme che regolano l’affido di minori in caso di separazione. La replica di Simone Pillon, d’altronde, non si è fatta attendere: «Il Pd pur di vendicarsi del Carroccio calpesta i diritti dei più piccoli».
Nel corso dei mesi il disegno di legge 735 è stato oggetto di innumerevoli critiche. Avvocati, psicologi, operatori sociali, movimenti femministi e organizzazioni attive nell’ambito della violenza contro le donne e della tutela dei minori hanno duramente attaccato la proposta del senatore promotore del gruppo parlamentare ‘Vita famiglia e libertà’.
Tasti dolenti la mediazione familiare obbligatoria, la creazione di un piano genitoriale che parifichi il tempo trascorso dai figli con i due genitori, la sostituzione dell’assegno di mantenimento con il mantenimento diretto e le norme che regolano l’assegnazione della casa familiare e la denuncia della violenza domestica.
La posizione del ministro Bonetti è più che chiara: «Nessun diritto alla genitorialità o bigenitorialità può essere anteposto al supremo interesse dei minori in linea con quanto stabilito nell’evoluzione del diritto di famiglia in Italia e nelle principali convenzioni internazionali. Auspico che queste tematiche non diventino terreno di battaglia ideologica. La necessità di trovare risposte più efficaci alle problematiche legate all’affido esiste. Ciò che è archiviato è una risposta inadeguata e dannosa come quella prevista dal ddl Pillon».
Totale l’approvazione di Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd: «Plaudo all’iniziativa della ministra Bonetti. Il governo ha bisogno di fatti concreti per marcare una svolta rispetto al passato. Archiviare per sempre il famigerato decreto Pillon vuol dire chiudere con una pericolosa concezione della famiglia e con un’idea medioevale delle donne. È una buona partenza».
«Come ampiamente prevedibile – ha, invece, ribattuto Pillon – il Pd vuole imporre l’agenda al Movimento 5 Stelle tentando di bloccare la riforma dell’affido condiviso, senza neppure leggere il lavoro fatto in questi mesi sul testo unificato».
Gina Lo Piparo
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