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«Un dolore sottovalutato, mi affido alla volontà di Dio»: Francesca Barra parla della perdita del figlio

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«Un dolore sottovalutato, mi affido alla volontà di Dio»: Francesca Barra parla della perdita del figlio

venerdì 13 Settembre 2019 - 10:48
«Un dolore sottovalutato, mi affido alla volontà di Dio»: Francesca Barra parla della perdita del figlio

Francesca Barra, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato il dramma della perdita del figlio avuto con l'attore Claudio Santamaria.

Francesca Barra, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato il dramma della perdita del figlio avuto con l’attore Claudio Santamaria.

(di Gina Lo Piparo) Il racconto di quel lutto ancora vivo si unisce alla consapevolezza del supporto ricevuto da tantissime donne attraverso i social e alla condivisione delle loro esperienze: «Non c’è abbastanza sensibilità verso chi perde un figlio».
In una lunga intervista al Corriere della Sera, Francesca Barra ha raccontato per la prima volta il dramma della perdita del figlio avuto dall’attore e doppiatore Claudio Santamaria.
La coppia ha sfilato pochi giorni fa alla Mostra del Cinema di Venezia con uno sforzo di cui solo le parole della donna riescono a dare conto: «Due settimane prima di Venezia mi ero svegliata nel cuore della notte e avevo detto a Claudio: ‘Non so se riesco a venire con te, non sono in forma, né fisica, né emotiva. Questo lutto è ancora troppo vivo dentro’. Lui mi ha abbracciata e mi ha risposto: ‘Senza di te non ce la posso fare. Sarà una cosa diversa, ma l’affronteremo insieme’. Il giorno dopo ho cominciato ad allenarmi nella palestra dell’ex tennista Sara Ventura, una donna che sa cosa vuol dire ripartire dopo un fallimento».
Sì, la giornalista e scrittrice parla proprio di fallimento, tracciando un rapido excursus delle cure e dei tentativi che avevano condotto lei e il marito alla tanto desiderata gravidanza. Poi, un giorno, all’improvviso l’amara notizia: «Durante un controllo, avevo portato Emma e Greta per conoscere il sesso del fratellino o della sorellina. Ma il ginecologo le ha fatte uscire, c’erano dei problemi… Ho pensato: io lo voglio lo stesso questo figlio. Ma non avevo il coraggio di dirlo a Claudio, mi sembrava una forzatura. E invece lui mi ha guardato e ha detto: ‘Io comunque lo voglio lo stesso’. Da quel momento abbiamo fatto di tutto, consultato medici diversi, spedito ecografie, tentato in ogni modo».
Poi, il 26 maggio, quel post su Instagram ad annunciare la terribile perdita. «La mia pancia sembra ancora essere il luogo più sicuro per proteggerlo. Eppure lui non c’è più» aveva scritto la donna, ribadendo in seguito il concetto alla vigilia dell’evento a Venezia: «Una pancia vuota non è solo una pancia vuota. Ma è la tua pancia senza di lui».
Nel terribile dolore e nella sua vulnerabilità, proprio i social sono stati mezzo di supporto e solidarietà: «[…] ho capito che siamo in tante ad aver provato questo dolore e a esserci sentite sole. Molti pensano che tu non stia vivendo un vero lutto, perché il bambino non è mai nato. Ma come? Io e Claudio lo abbiamo visto mentre aveva il singhiozzo, gli abbiamo sentito battere il cuore, abbiamo guardato le sue mani e le sue braccia muoversi… È un lutto sottovalutato, come se esistesse un metro del dolore e quello per un figlio mai nato non misurasse abbastanza. E poi ho scoperto un’altra cosa, che non è successa a me: in tante dopo l’aborto vengono messe in stanza con donne che hanno appena partorito… Non c’è abbastanza sensibilità verso chi perde un figlio».
Per i figli Renato, Emma e Greta quel bimbo mai venuto al mondo, di cui non la coppia non ha voluto conoscere il sesso, è diventato una stella che li protegge ogni giorno. Il loro amore è stato una forza, insieme alle inevitabili responsabilità di mamma alle quali non ci si può mai sottrarre, ma sicuramente non ha reso quella perdita meno dolorosa: «Ed è inutile quando ti dicono che hai altri figli, come se potessero sostituirsi l’uno con l’altro: se perdi un dito lo perdi e basta, anche se ti restano le altre. Però avevo delle responsabilità, anzitutto verso i bambini. Ho dovuto farmi forza, sorridere, siamo stati senza tata per quattro mesi, avevo la casa da sistemare… E poi c’era da finire il romanzo con Claudio».
La giostra delle anime, edito da Mondadori, sarà in libreria dall’8 ottobre; quanto ai progetti privati la scrittrice, pur prendendo tempo, esprimere il desiderio di una nuova gravidanza: «Anche se ci fosse solo una possibilità su un milione, noi non perdiamo la speranza. Adesso mi affido solo alla volontà di Dio».

Gina Lo Piparo

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