In diretta su Facebook l'ex vicepremier Matteo Salvini ha commentato la nuova squadra di Giuseppe Conte.
In diretta su Facebook l’ex vicepremier Matteo Salvini ha commentato la nuova squadra di Giuseppe Conte.
Nel secondo governo di Giuseppe Conte c’è di nuovo Luigi Di Maio, il leader del MoVimento Cinque Stelle.
Se nel primo esecutivo con la Lega Di Maio era non solo vicepremier ma anche ministro del Lavoro, in questo con il Partito Democratico è passato alla guida degli Esteri.
In una diretta su Facebook, a tal proposito, è arrivato il commento del leader del Carroccio, Matteo Salvini: «Di Maio agli Esteri, Di Maio agli Esteri» e, dopo un po’ di silenzio, «Chapeau. Uno che passa dal Lavoro agli Esteri nel giro di due settimane. Io non ce la farei. Il potere delle poltrone».
Salvini ha anche criticato Lorenzo Fioramonti, nuovo ministro dell’Istruzione: «Per aumentare lo stipendio agli insegnanti si tassino le merendine: è la prima proposta del neo ministro dell’Istruzione, Fioramonti, non è una cazzata, è una proposta vera».
Per l’ormai ex vicepremier il ConteBis è «un governo quasi esclusivamente del Pd, dove il M5S fa da tappezzeria pur di non perdere la poltrona», aggiungendo che «non ci meritavamo questo, un governo di 100 poltronari».
Salvini ce ne ha anche per Dario Franceschini, di nuovo a capo dei Beni culturali: «Sopravvissuto a tutto e tutti. Uno di quelli nel PD che in futuro governerà anche con la Befana».
L’ex ministro degli Interni non poteva, poi, non esprimere un parere sul suo successore, l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese, a cui è disposto a dare dei consigli: «Se dovessi vedere che i porti si riaprono faremo una battaglia in Parlamento e, democraticamente, nelle piazze. Tutti i sindaci e i governatori della Lega diranno no. Parlano di una nuova legge sull’immigrazione? Sento odore di quattrini, di business. Vi ricordate di Mafia capitale che guadagnava sugli sbarchi di massa? Guarda caso 10 navi ong sono ora nel Mediterraneo. Io comunque sono a disposizione. Se i porti si riaprono pero’ no, faremo battaglia non solo in Parlamento e nelle piazze, ma tutti i sindaci e i governatori della Lega diranno no a al business dell’immigrazione clandestina».