Päivi Räsänen, politica finlandese, ha criticato sui social media la scelta della Chiesa evangelica - luterana di partecipare al Gay Pride di Helsinki, citando la Bibbia. Per questo è stata aperta un'inchiesta a suo carico.
Päivi Räsänen, politica finlandese, ha criticato sui social media la scelta della Chiesa evangelica – luterana di partecipare al Gay Pride di Helsinki, citando la Bibbia. Per questo è stata aperta un’inchiesta a suo carico.
(di Walter Giannò) Il 23 agosto scorso la polizia di Helsinki (Finlandia) ha annunciato l’apertura di un’inchiesta preliminare dopo la pubblicazione sui social media di citazioni bibliche da parte della deputata Päivi Räsänen, sospettata di «disordini etnici».
La presidente del gruppo parlamentare democratico cristiano ed ex ministro degli Interni, infatti, ha pubblicato il 17 e 18 giugno su Facebook e Twitter post in cui ha denunciato la partecipazione ufficiale della Chiesa evangelica – luterana della Finlandia – a cui appartiene insieme al 69% dei finlandesi – al Gay Pride di Helsinki.
«In che modo le fondamenta degli insegnamenti della Chiesa, la Bibbia, si adatta all’ascesa del peccato e della vergogna come ragioni di orgoglio?», ha affermato Päivi Räsänen.
La deputata, nota per le sue posizioni conservatrici sul matrimonio, moglie di un pastore, come riferito da Evangelical Focus, ha accompagnato le sue pubblicazioni con una foto dei versi dal 24 al 27 dei Romani del Nuovo Testamento che descrivono le relazioni omosessuali come «vergognose».
#kirkko on ilmoittanut olevansa #seta n #Pride2019 virallinen partneri. Miten kirkon oppiperusta, #raamattu sopii yhteen sen kanssa, että häpeä ja synti nostetaan ylpeyden aiheeksi? pic.twitter.com/cnjAQCrOc2
— Päivi Räsänen (@PaiviRasanen) June 17, 2019
«Il contenuto essenziale era una citazione dal Nuovo Testamento della Bibbia, un libro perfettamente legale», ha affermato la politica finlandese dopo l’annuncio dell’apertura delle indagini.
«Non voglio essere provocatoria ma continuerò a esercitare la mia libertà religiosa e ad esprimere la mia fede, indipendentemente dal risultato di questo processo. Continuerò a incoraggiare tutti a utilizzare la libertà di religione costituzionalmente garantita anche in questioni controverse», ha affermato la parlamentare.
Walter Giannò