Una ex musulmana, convertita al Cristianesimo, ha condotto più di 1500 musulmani a Cristo. Ecco la sua storia.
Una ex musulmana, convertita al Cristianesimo, ha condotto più di 1500 musulmani a Cristo. Ecco la sua storia.
La pastora Annahita Parsan vive in Svezia e, data la sua crescente popolarità, è stata invitata di recente a un colloquio con la regina Silvia.
Ciò che pochi sanno è che la donna è iraniana, ex musulmana che ha avuto una vita molto difficile. Come riportato da varie testate internazionali, quando morì il suo primo marito, Annahita si risposò ma la sua nuova relazione fu violenta: subiva, infatti, continui maltrattamenti.
L’angoscia di Annahita era così grande che sperava di morire affinché potesse liberarsi della vita che conduceva con quell’uomo. La pastora ha anche scritto un libro su questa sua terribile esperienza, intitolato Stranger No More, in cui ha raccontato, tra le altre cose, di essere stata un giorno colpita da una pala e di avere subito tagli e lividi in tutto il corpo.
Annahita, quindi, per sbarazzarsi di quella vita, ha provato a suicidarsi ma è sopravvissuta. Nel 1984, insieme al marito e ai figli, fuggì in Iran con destinazione la Danimarca dove la donna chiese e ottenne il divorzio dal consorte violento. Ed è stato lì che sentì per la prima volta parlare del Vangelo. Poi, quando Annahita si trasferì in Svezia, si convertì al Cristianesimo e cominciò andare in chiesa insieme ai suoi due figli.
Oggi, la donna fa parte del ‘ministero missionario’ e si stima che abbia contribuito alla conversione al Cristianesimo di più di 1.500 musulmani.
Attualmente Annahita gestisce due chiese e forma altre comunità con lo scopo di raggiungere altri credenti di origine musulmana. Certo, non si tratta di un’attività semplice. In Svezia, infatti, la pastora non ha solo colto l’opportunità di predicare ai musulmani ma teme anche per la sua vita, avendo ricevuto minacce di morte dagli estremisti islamici.
Tuttavia, nonostante questo timore, Annahita continua senza sosta la sua attività.