Dopo una lunga giornata di consultazioni, M5S e PD hanno trovato l'intesa e Mattarella ha convocato Conte.
Dopo una lunga giornata di consultazioni, M5S e PD hanno trovato l’intesa e Mattarella ha convocato Conte.
«Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per le 9.30 di domani (giovedì 29 agosto) il professore Giuseppe Conte».
Con queste parole il portavoce della presidenza della Repubblica, Giovanni Grasso, ha comunicato la decisione di Sergio Mattarella dopo le due giornate di consultazioni.
IL POST DI BEPPE GRILLO
Pochi minuti dopo la comunicazione del Quirinale il fondatore del MoVimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha pubblicato un post sul suo blog con cui ha messo dei paletti sulla composizione del futuro governo ‘giallorosso’.
«Oggi è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica», ha scritto Grillo, rimarcando che «questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell’ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo».
LUIGI DI MAIO
Prima della convocazione di Giuseppe Conte dal Quirinale a concludere il giro delle consultazioni è stato Luigi Di Maio a capo della delegazione pentastellata
«Gli italiani nel 2018 – ha detto Di Maio – avevano votato per vedere risolvere i propri problemi, non per risolvere i problemi di qualche partito. Non esistono soluzioni di destra o sinistra, sono schemi superati. Oggi abbiamo detto che c’è un accordo politico con il Pd affinché Giuseppe Conte possa diventare di nuovo presidente del Consiglio».
«Sessanta milioni di italiani hanno vissuto questo agosto nell’incertezza assoluta. La crisi è stata innescata da una forza politica che ha staccato la spina al governo di Giuseppe Conte. Diciamo grazie al presidente Mattarella per la sua sensibilità istituzionale – ha continuato Di Maio -. Una forza politica ha staccato la spina al governo dopo il rimborso ai truffati delle banche, il reddito di cittadinanza, nuove politiche sulla immigrazione e che si era guadagnato il rispetto europeo».
«La Lega ha proposto il mio nome come presidente del Consiglio. Rifiuto l’offerta, con gratitudine. Non rinnego il lavoro fatto, e anche il riconoscimento fatto ieri da Donald Trump ci dice che siamo sulla strada giusta – ha concluso Di Maio – . In queste ore si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona, e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese. La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5S e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità, ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese, non a me stesso».
MATTEO SALVINI
Prima di Di Maio c’è stato l’incontro tra la delegazione della Lega e il presidente Mattarella.
Ecco cos’ha detto Matteo Salvini:
«Abbiamo l’impressione, se non la certezza, che ci sia un disegno che parte da lontano, che non parte dall’Italia, che ha un’idea di svendita di Paese e delle aziende e del futuro di questo Paese a poteri che non sono in Italia. E abbiamo l’impressione che sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del popolo italiano… La verità vera è che 60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che non vogliono mollare la poltrona. Dobbiamo aspettare 6 mesi per vincere? Lo facciamo. Un eventuale Governo Pd-M5S ha nelle poltrone, nella vendetta e nel nemico, Lega e Salvini, l’unico collante. Un Governo debole, sicuramente il più ambito a Bruxelles, Parigi e Berlino, con una maggioranza di 2-3. Il Presidente Mattarella chiede un Governo di lunga prospettiva? Mi dica qualcuno, senza ridere, se il Governo M5S-Pd è un Governo di lunga prospettiva… Noi abbiamo iniziato a litigare dopo un anno, questi hanno iniziato dopo un giorno».
NICOLA ZINGARETTI
Nicola Zingaretti, a capo della delegazione del Partito Democratico ricevuta da Sergio Mattarella, è stato il primo a confermare l’accordo di governo con il MoVimento 5 Stelle.
Il leader del PD, infatti, ha affermato che «abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi».
«Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità – ha aggiunto Zingaretti – Sia chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e non c’è alcun testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare. Il nuovo governo porterà l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica».