La Lega stacca la spina all’esecutivo giallo-verde.
L’esperienza del governo Conte si avvia alla conclusione. Ieri pomeriggio, dopo una giornata fitta di incontri e valutazioni, il vice premier Matteo Salvini ha ufficialmente annunciato il ritiro della Lega dalla maggioranza di governo, auspicando un rapido ritorno al voto.
Uno strappo che arriva all’indomani della del sì dato dal Parlamento alla mozione pro Tav, presentata dalle opposizioni e votata anche dai salviniani, contro lo stesso M5S.
A confermare quanto accaduto è stato lo stesso premier Giuseppe Conte, che in serata è intervenuto da Palazzo Chigi per annunciare l’apertura della crisi di governo e la volontà di portarla nelle aule di Camera e Senato: “Sarà la crisi più cristallina della storia della Repubblica” ha dichiarato, poco dopo aver attaccato ripetutamente il leader leghista per la sua scelta.
“La Lega ha tradito gli elettori” ha detto Luigi Di Maio, confermando la volontà dei pentastellati di andare ad elezioni. Di voto anticipato già nel mese di ottobre hanno parlato anche Nicola Zingaretti del Pd (con un invito all’unità) e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, quest’ultima pronta “a dar vita a un governo sovranista insieme alla Lega, dopo le elezioni”. Indisponibile ad accordi di palazzo si sono detti anche gli esponenti di Forza Italia (come la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini), così come ha fatto Gianni Toti, leader del nuovo movimento politico di centrodestra “Cambiamo”.