Le opposizioni chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio.
La Tav verrà completata. Il collegamento ad alta velocità tra Torino e la città francese di Lione verrà realizzato grazie ai fondi europei. A decretarlo è stato il Senato italiano, in un voto quanto mai atteso per gli equilibri politici nazionali. Con l’ok dall’aula di Palazzo Madama, si pone fine ad una diatriba tra gli schieramenti durata anni ed anni.
Ma se la decisione fa chiarezza su quelle che saranno le prospettive infrastrutturali del nostro paese, a finire in frantumi è stata la stessa maggioranza di governo. Come ci si aspettava, la Lega non ha votato la mozione anti TAV del Movimento 5 stelle, un testo che è stato sonoramente bocciato dalla somma dei voti dati dai salviniani e della altre opposizioni, primo tra tutti il Pd.
Così si è arrivati alla spaccatura più grande tra quelle evidenziate in questo ultimo anno, nella coalizione giallo-verde. Sul piede di guerra le forze di minoranza, tutte concordi sul fatto che con oggi si sia praticamente conclusa l’esperienza del governo Conte. A chiedere le dimissioni del premier è stato Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Per Forza Italia, invece, serve direttamente che si arrivi allo scioglimento della legislatura, per portare il paese a nuove elezioni politiche entro l’anno.