La scelta del parlamentare di sinistra ha fatto discutere.

“Sono andato in carcere a trovare i due ragazzi che hanno ammazzato il Carabiniere a Roma, per sincerarmi delle loro condizioni”. E’ questa la dichiarazione shock fatta ieri da Ivan Scalfarotto, parlamentare del Partito Democratico. L’esponente del centrosinistra, vicino a Matteo Renzi, ha raccontato al quotidiano “La Stampa” di essersi recato di persona per mostrare vicinanza umana ai due ragazzi americani di diciannove e vent’anni che lo scorso 26 luglio hanno pugnalato e ucciso a Roma il vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega.

La notizia è stata ripostata quasi con orgoglio su Facebook dallo stesso Scalfarotto, ma la pioggia di polemiche è arrivata quando a commentarla è stata anche il vice premier Matteo Salvini: “Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato… Non ho parole!!! Pazzesco”. Apriti cielo.

Ma nella valanga di polemiche arrivate al parlamentare dem, alcune critiche sono arrivate anche dai suoi stessi ambienti politici. In primis è stato Carlo Calenda, europarlamentare Pd, ad attaccare l’autore del gesto parlando di “vette di stupidità“. Poi – tra gli altri – a lamentarsi per la scelta di Scalfarotto è stato lo stesso segretario dei democratici Nicola Zingaretti, che si è dissociato, sostenendo che la visita al penitenziario sia stata una scelta personale del deputato e non fatta a nome del partito”.