Il filo rosso che univa Italia e Marocco, tra criminalità e prostituzione.

Matrimoni fittizi per far ottenere la cittadinanza italiana a donne straniere. Era questa strategia messa in atto da un’organizzazione criminale, messa in piedi da tempo in Sardegna. A Nuoro, infatti, agivano indisturbate tre persone (due donne e un uomo) che organizzavano nozze d’interesse tra uomini italiani e donne provenienti anch’esse dal Marocco. L’obiettivo era quello di permettere alle neo spose di diventare a tutti gli effetti italiane e di avviarle verso l’attività criminale o la prostituzione.

Le ragazze “importate” entravano quindi a far parte di un ristretto giro di escort, dove i protagonisti erano spesso uomini anziani e facoltosi, alcuni dei quali affetti da patologie. Per “soddisfare” i bisogni sessuali di alcuni clienti, l’organizzazione pare fossa pronta ad aprire un nuovo “canale”, con l’intento di far arrivare in Italia anche minori di 14 anni. L’attività aveva fruttato ai tre marocchini diverse migliaia di euro.

Alla procura della città sarda sono serviti circa sei mesi per indagare sulla questione, tramite una massiccia quantità di intercettazioni. I sospetti sono iniziati quando una delle giovani africane vittima del business aveva denunciato il fatto alle forze dell’ordine.