La Morgia, tra i più votati del suo comune, critica le parate arcobaleno per essere troppo politicizzate.
“Altro che diritti”. Nel periodo in cui molti si dicono pronti a salire sul carro della lobby arcobaleno, sono sempre di più gli omosessuali che decidono invece di prenderne le distanze. Tra questi c’è anche Umberto La Morgia, giovanissimo consigliere comunale di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Eletto con la Lega è stato tra i più votati della sua città (dove vivono quasi 40mila persone) e non ha mai nascosto la sua militanza a destra, né il fatto di essere gay.
“Si può essere gay e di destra” afferma La Morgia, intervistato da “Il Giornale” “quello che tutti gli omosessuali debbano essere per forza di sinistra è un stereotipo datato”.
Parlando del Bologna pride, il consigliere ha preso le distanze dalla parata: “Non sono più momenti di festa o di espressione di sé, ma sono diventati strumenti di propaganda politica: dai cartelli con la Madonna che schiaccia la testa di Matteo Salvini, a quelli con scritto “Gesù ha due papà”, fino alle magliette contro la Polizia. Mi chiedo con quale faccia queste persone si spaccino per paladini della tolleranza e dell’amore se poi ci riservano tutto questo odio”.
Infine, il giovane leghista ha speso parole di condanna contro la pratica dell’utero in affitto: “Si tratta di barbarie, non di progresso. I bambini non si comprano e fare “shopping” di figli sfruttando la condizione di povertà di alcune donne è veramente triste. Questa è violenza: un figlio non è un diritto, è un soggetto di diritto”.