Quanto in là si può spingere una campagna pro-lgbt? Fin troppo: come la clamorosa foto che Control ha pubblicato su “Maddalena e Kris”.
Parlare di sesso e sessualità è sicuramente il loro mestiere, ma esistono limiti che Control dovrebbe curarsi di non superare. E che invece, con la sua campagna pubblicitaria #LoveAsYouAre ha abbondantemente oltrepassato.
Questa campagna pubblicitaria è iniziata qualche settimana fa su Instagram e si è poi spostata su Facebook. Verte tutta su immagini di coppie, chiaramente di ogni genere: eterosessuali, transessuali, bisessuali, omosessuali. L’esempio lanciato ai giovani, di base, è già discutibile.
Il culmine è stato raggiunto, però, giovedì scorso con una foto pubblicata su tutti i canali social. In foto ci sono due ragazze, tra l’altro presumibilmente minorenni (cosa che si desume anche dalla didascalia): la giovane età è enfatizzata persino dall’acconciatura di una delle due, delle trecce.
Ma se l’ipersessualizzazione dei ragazzini – già in balia di una società confusa – è già riprovevole di per sé, ancor più aberrante è il nome delle due ragazze: Maddalena e Kris. Due nomi che richiamano Maria Maddalena e Cristo. Due nomi che giocano, in maniera oltraggiosa, con la parola di Dio.
Quello di Control non è solo uno schiaffo al senso comune, che non dovrebbe invitare dei ragazzini a fare cose di cui potrebbero pentirsi, ma anche e soprattutto un colpo inferto – con probabile consapevolezza – alla cristianità che invece cerca di essere porto sicuro della moralità.