Il premier parla degli obiettivi raggiunti e futuri del governo ma chiosa: ‘Non posso compiere questo sforzo da solo’.
E’ in corso in questo momento il discorso del premier Giuseppe Conte, a una settimana dal risultato delle elezioni europee. Dopo lo stravolgimento dei rapporti di forza tra Lega e Movimento 5 stelle, il presidente del Consiglio ha parlato alla Nazione per dettare le condizioni per andare avanti.
In molti dicevano che Conte non sarebbe arrivato a dare un vero ultimatum, ma di questo alla fine si è trattato. Il discorso è iniziato con la descrizione del background su cui è nato il governo giallo-verde: un contratto (definito dallo stesso premier “la forma più lineare da usare in un contesto simile”) e la non appartenenza politica del presidente del Consiglio. Poi sono state indicate tutte le misure a cui la maggioranza ha lavorato in questo primo anno di governo: il sostegno economico alle parti indigenti della società italiana con i reddito di cittadinanza; il contrasto all’immigrazione clandestina; la stretta sulla giustizia, le legge spazza corrotti e altro.
Conte ha poi rassicurato che resterà al suo posto, avendo ancora tanto da fare affinché il suo esecutivo possa realmente imprimere un cambiamento al paese. Ma non le ha mandate a dire a Matteo Salvini e Luigi Di Maio: “Ho sottovalutato che la campagna elettorale potesse avere ripercussioni sugli equilibri di governo. Il risultato delle Europee ha cambiato i rapporti di forza nella maggioranza. Ora chiedo ai rispettivi leader di essere chiari su cosa vogliono fare, non posso fare questo sforzo da solo“. Per poi chiosare alla fine “Non presterò il fianco a nessun gioco, non mi interessa vivacchiare e se non ci saranno le condizioni rimetterò il mio mandato nelle mani del presidente della Repubblica”.