All’indomani dalle elezioni.
Finita la campagna elettorale, il governo si rimette a lavoro su temi abbastanza “caldi”. Ma a tornare, tra gli azionisti della maggioranza, è soprattutto la tensione, la stessa che si era respirata fino al giorno precedente alle elezioni europee.
Così, ricomincia il dibattito sulla realizzazione completa della Tav. Di fatti, un dato significativo è cambiato: da lunedì la Lega (e il centrodestra) governa anche la regione Piemonte. L’elezione alla presidenza di Alberto Cirio lascia poco spazio ad interpretazioni sulla fattibilità della grande opera. Per il neo governatore: “La Tav si fa, senza se e senza ma”. Affermazioni che fanno da contraltare a quanto affermato dallo stesso vice premier Matteo Salvini lunedì mattina. Il leader della Lega, forte del trionfo elettorale di domenica notte, aveva asserito: “Se vinciamo in Piemonte, la Tav va fatta”.
Ma per Salvini è arrivata lapidaria la replica del ministro alle Infrastrutture, il grillino Danilo Toninelli, da sempre voce critica nei confronti del collegamento ad alta velocità tra Torino e Lione: “L’esito del voto non cambierà nulla”.
Intanto, alla faccenda tav si somma anche la vicenda che riguarda il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, in attesa di sentenza relativa a un’accusa di peculato. In caso di condanna, il M5S vorrebbe rimuoverlo subito dall’incarico governativo, ma Salvini, a riguardo, è già stato lapidario: “Rixi non si tocca”.