Durante il Primo Maggio a Torino insulti, spintoni e violenze tra No Tav e Dem. E i Cinque Stelle difendono il “diritto di manifestare”.
Un lungo corteo per il Primo Maggio, con tanto di conseguenze disastrose. Durante la giornata a Torino hanno sfilato oltre 35mila persone, insieme all’Anpi e alle autorità, comprese 2000 persone appartenente a gruppi no Tav e centri sociali.
Non appena il corteo è giunto in piazza Vittorio Veneto sono iniziati i primi tumulti: le persone più “accalorate” volevano raggiungere la testa del corteo e dare vita a una vera e propria rissa.
I rivoltosi hanno attraversato i portici del Po’ e avevano intenzione di ferire con colpi di cinghia. Le forze dell’ordine sono intervenute con cariche di alleggerimento, mentre, come riporta Il Giornale, i No Tav gridavano slogan come “Fuori gli sbirri dal corteo”.
Sempre come riporta Il Giornale, a pochi passi dalla Mole Antonelliana, i No Tav hanno attaccato una delegazione del Pd urlando frasi come “Fascisti”, “Andate via dal corteo” e “Siete come Salvini”. Non appena No Tav e Dem si sono incontrati, sono volate cinghiate.
La polizia è intervenuta per separarli: a quel punto gli attacchi si sono proprio rivolti contro i poliziotti. Diverse persone sono state ferite, non in modo grave, tra loro un agente. Nessuno è stato fermato.
Nonostante il possibile esito funesto i Cinque Stelle hanno difeso il “diritto a manifestare” dei No Tav, e hanno definito il corteo come “partecipato e pacifico”.