Tornano i bombardamenti tra israeliani e le milizie palestinesi. A nulla sembra essere valso l’appello al ‘cessate il fuoco’ lanciato da Hamas.
Sarebbero dovuti essere giorni di tregua, invece, sulla striscia di Gaza si è tornati a sparare. Sessanta i razzi sganciati nelle ultime ore, su una regione che torna scenario di guerra e violenza. Lo scontro tra Israele e milizie palestinesi resta ancora senza pace. Eppure, da Hamas era arrivato l’ordine del ‘cessate il fuoco’, un’indicazione mediata dall’Egitto ma che non fermato la notte di terrore che ha attraversato la famosa striscia. Sebbene da Gerusalemme abbiano parlato di “quindici obiettivi terroristici colpiti”, dal bilancio non sembrano emergere vittime. Gli ordigni avrebbero raggiunto zone piene di negozi, ma chiusi.
Dal canto suo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto deciso a fronteggiare in ogni modo i miliziani. Poco prima di partire per gli Stati Uniti, dove si trovava durante gli attacchi delle ultime ore in medio oriente, il primo ministro aveva confermato l’intenzione di voler andare fino in fondo contro i miliziani: “Hamas deve sapere che non esiteremo ad entrare e fare tutti i passi necessari, collegati ai bisogni di sicurezza di Israele”.