Si chiama ‘CubeHarmonic’ ed è stato ispirato dall’architettura della Sagrada Familia di Gaudì, a Barcellona.
Che connessione c’è tra la musica e la matematica? La risposta arriva dalla ricercatrice palermitana Maria Mannone, classe 1985 e dal suo innovativo strumento musicale elettronico “CubeHarmonic”. Uno strumento simile al cubo di Rubik realizzato dallo studio della musica tramite applicazioni della matematica.
L’origine del connubio musica–matematica messo a punto dalla Mannone è insolita. Ad ispirare la giovane ricercatrice (laurea in fisica teorica ed un master in pianoforte e direzione d’orchestra) sono state le guglie della Sagrada Familia di Gaudì, a Barcellona. L’architettura della celebre opera , fatta di sali e scendi nei pinnacoli le ha riportato alla mente i grafici musicali riempiti di note durante gli studi al Conservatorio di Palermo con il maestro Marco Betta. D’ispirazione sono stati anche l’opera “Ruota di bicicletta” di Duchamp e i concetti spaziali di Lucio Fontana.
La tecnica di composizione sperimentale utilizzata dalla ricercatrice e docente parte dall’immagine per arrivare attraverso una sintesi di linee ad un prodotto musicale. Queste linee vengono trasformate in musica secondo il criterio della similarità gestuale musica-immagine. “È come se una mano muovendosi disegnasse l’immagine e creasse la musica. Dei punti isolati si trasformano in note staccate mentre una linea che si innalza nel foglio diventa una linea melodica ascendente. Un segno marcato si trasforma in un forte in musica e via dicendo”.
Al Conservatorio Scarlatti di Palermo la scoperta della Mannone ha avuto un grande successo. Il 14 marzo nella Giornata Mondiale della Matematica sono state presentate le composizioni realizzate da alcuni allievi nel corso “Suoni, gesti, diagrammi”, in cui ognuno dei partecipanti ha preso ispirazione dalla forma geometrica della bottiglia di Klein fornita come modello. Lavori che spaziano dalla tecnica del contrappunto all’uso della quadrifonia, all’utilizzo della scala di Shepard per rappresentare i saliscendi sulla superficie.
Le opere saranno riproposte nel mese di maggio mentre il perfezionamento del Cube Harmonic, al momento soltanto un prototipo sta andando avanti nella collaborazione della ricercatrice con l’Università giapponese Tohoku.