Sarebbe stato solo uno “scherzo” quello fatto dal bullo perdonato dal tribunale a L’Aquila: per lui riforma della condanna.
La notizia aveva indignato la città: un ragazzo disabile era stato legato mani e piedi e immobilizzato. Poi era stato alzato dalla sedia, e avvicinato verso la finestra, dove era stato minacciato di essere lanciato via. A capo dello scherzo c’era J.C. di 20 anni, bullo perdonato dal tribunale perché il tutto sarebbe stato solo uno scherzo.
Non è bastato il fatto che nel tentativo di strappargli i pantaloni J.C. avesse fatto cadere a terra il povero compagno disabile, procurandogli delle contusioni. Non è bastato neanche il fatto che insieme agli altri due, il bullo perdonato avesse colpito poi al volto il ragazzo e lo avesse insultato.
Anche se in primo grado il minorenne era stato condannato a 3 anni di reclusione per la gravità dell’azione compiuta ai danni del ragazzo, la vicenda è stata affrontata dalla Corte d’Appello, che ha riformato la sentenza abbassandola a un anno e 4 mesi di reclusione.
La storia è andata per le lunghe e alla fine, la Corte D’Appello ha applicato il perdono giudiziale, che ha estinto il reato. Il bullo perdonato è ufficialmente libero. E poco importa del resto.