Giacomo Celentano, figlio di Adriano Celentano e Claudia Mori, parla della sua fede e critica autori televisivi ed etichette musicali.
Nel corso della puntata di Storie Italiane di martedì 12 marzo, Giacomo Celentano è stato ospite per raccontare la sua storia. Una storia di musica e di scrittura che si è incrociata con la fede cristiana. Che, sostiene, ha fatto sì che venisse penalizzato.
«Sono da otto-dieci anni che a causa del mio percorso di fede (sono un fervente credente) sono bandito dai mass media ufficiali», dice Giacomo. Il figlio della “coppia più bella del mondo” ha detto che quando porta a far ascoltare un brano musicale a una casa discografica viene scartato e che questo non è l’unico caso.
Pare che avere una fervente fede cristiana sia penalizzante: in un mondo che premia, invece, l’ateismo politicizzato o l’agnosticismo di convenienza, chi si dichiara apertamente credente viene messo da parte.
Giacomo è un uomo di virtù: ha convissuto per 7 anni con la compagna, prima del matrimonio, in assoluta castità e si è sempre dedicato alla preghiera.
La sua penalizzazione, sostiene, non ha niente a che fare con il cognome: è proprio la sua fede a renderlo fuori dal senso comune di artista, che invece sembra prevedere, quasi per obbligo, una vita sregolata.
Nonostante questo, Giacomo non si arrende: «Continuo a fare i miei due mestieri, cantautore e scrittore. Dato che il mio Signore Gesù mi ha donato dei talenti artistici, il mio dovere di cristiano è farli fortificare».