La Kyenge sostiene una singolare e improbabile teoria: gli africani “tutti dentro” l’Italia, dato che dovrebbero studiare qui.

Come se non ci fossero abbastanza idee strampalate, ecco arrivare con forza l’improbabile tesi dell’eurodeputata Cécile Kyenge. Stando alla donna gli studenti africani dovrebbero studiare qui in Italia, perché vogliono farlo e non è giusto impedirlo.

Anzi, sempre stando all’esponente dem, è colpa di Matteo Salvini se i ragazzi del Togo e del Ghana non possono studiare qui. Sarebbe negata l’accoglienza, a questi ragazzi. Sarebbero tenuti in ostaggi sui barconi e gli sarebbero negati i visti per venire a studiare qui.

La Kyenge ha voluto dire la sua sulla storia di Lawrence, ragazzo del Togo che voleva studiare economia aziendale a Parma. Di fatto a Lawrence è stato negato il visto. E quindi lì giù di accuse: l’Italia non sarebbe capace di progettare futuro, sviluppo e benessere.

Sarà, ma se a Lawrence il visto è stato rifiutato forse c’è un motivo. Magari la Kyenge non tiene conto di alcuni dati significativi, che sottolineano come con la scusa del diritto allo studio, molti africani finiscano per diventare immigrati irregolari.

L’Ambasciata d’Italia, che ha negato il permesso allo studente, si muove sempre secondo criteri di controllo volti a contrastare tentativi di elusione della normativa.

Forse, prima di muoversi a compassione, la Kyenge dovrebbe ricordarsi che si tratta di un organo che non pensa a sfavorire nessuno, anzi: ha l’obiettivo di favorire la mobilità internazionale giovanile.