La giornalista è stata ferocemente attaccata per aver voluto raccontare della sua femminilità riscoperta in Dio. Annullato un incontro pubblico.
Oggi si parla di omosessualità e fa un gran rumore. Tutti, la maggior parte, le lobby LGBT in particolare, rifiutano qualsiasi posizione non coerente con il loro pensiero. Si scagliano contro chi la pensa diversamente, anche in modo brutale, e ancora peggio sminuendo e ridicolizzando il racconto di vita chi ha una storia da raccontare.
È il caso di Nausica Della Valle, nota giornalista di Mediaset, che dopo anni da omosessuale riscopre la sua femminilità con Dio. Attaccata in questi giorni dalle lobby LGBT dopo il messaggio “Perché non sono più lesbica”, inserito per errore nel manifesto dei Cristiani uniti per servire Biella per pubblicizzare l’evento previsto per il 2 marzo alla Città Studi, il fastidio dei sostenitori dei diritti LGBT ha avuto un effetto decisivo che ha fatto annullare anche la data a Palazzo Boglietti.
Pier Ettore Pellerey, il direttore del Campus universitario ha annullato l’evento per insofferenza, definendolo “in contrasto con i principi educativi che Città Studi tenta di diffondere e sostenere tra cui quelli di tolleranza e accettazione dell’altro”, senza che Nausica abbia espresso una parola al riguardo.
Fare polemica va bene. Se viene contestato un pensiero che va contro i principi cristiani, si è pronti all’attacco per dire che la Bibbia ha sempre e soltanto avuto torto nei secoli, e ancora oggi. Ci professiamo cristiani in una nazione che non è cristiana, che non sa chi è Dio come padre e come uomo. In nome della libertà siamo disposti ad accettare qualsiasi cosa. Cosa vogliamo ancora vendere al migliore offerente?
Quella che non viene vista di buon occhio dai sostenitori del “pensiero comune”, un’ideologia di moda in un periodo storico che viene poi sostituita da un’altra, è una nota fuori dal coro che irrita le orecchie di chi non vuole ascoltare. Tutto va bene purché ci sia amore e rispetto. Abbiamo realmente perso il metro dei nostri confini. Quello di cui abbiamo discusso oggi, domani o tra cinque anni, sarà solo fumo.
Cosa è più forte della propria vita? Una donna che parla della propria fede, un percorso di riscoperta con Dio? Perché questo fatto non potrebbe diventare una notizia? Come racconta infatti alla stampa Daniele Cocco della chiesa Cristo Re “L’incontro è stato male interpretato, non volevamo offendere nessuno”, un messaggio che chiarisce l’intento pacifico dell’evento.
a cura di Lilia Ricca.