Lega e Cinquestelle affinano le regole per il bonus anti-povertà.
Falsi divorzi e cambi di residenza nel mirino delle forze dell’ordine. E’ questo l’obiettivo con cui la maggioranza giallo verde sta affinando le regole per l’erogazione del reddito di cittadinanza. Manca ormai davvero poco alla partenza della misura anti povertà, considerando che le prime richieste effettive potranno essere fatte a partire dai primi di marzo. Così, Lega e Cinquestelle mettono le mani avanti per evitare eventuali frodi.
Nessun bonus verrà concesso a chi ha cambiato residenza dopo ii primo settembre 2018. L’iniziativa è nata per contrastare le possibili azioni dei cosiddetti “furbetti”, che – fiutando il varo della riforma – si stanno adoperando per beneficiare in maniera illecita del bonus affitto. Stessa storia per i divorzi “fake“: il governo sta predisponendo un ingente numero di controlli per chi si è separato dal proprio marito o dalla propria moglie proprio negli ultimi sei mesi. L’erogazione del reddito avverrà solo nel caso in cui venga riscontrato dalle autorità un effettivo cambio di residenza da parte degli ex coniugi.
Ma le modifiche al “decretone” non finiscono qui: la Lega si sta impegnando a garantire un maggiore sostegno alla disabilità, facendo inserire in extremis una quota pari a 400milioni di euro. L’obiettivo è quello di implementare – tramite il reddito di cittadinanza – il bonus per i diversamente abili.