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Milano, duro attacco al manifesto anti-aborto

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Milano, duro attacco al manifesto anti-aborto

lunedì 04 Febbraio 2019 - 14:57
Milano, duro attacco al manifesto anti-aborto

Il cartellone è stato coperto dai militanti del Pd.

E’ polemica a Milano per un manifesto anti aborto esposto davanti la clinica ginecologica Mangiagalli. Il cartellone, promosso dalle associazioni “Pro vita” e “Ora et labora” è apparso ieri mattina nei pressi della nota struttura sanitaria. La grafica raffigura una mamma che stringe un neonato e riporta la scritta “Non fermare il suo cuore”.

Un semplice composizione simbolica, diventata subito bersaglio di critiche feroci. Le prime ad andare contro il manifesto pro-life sono state le “Donne Democratiche”, costola femminile del Pd locale. Le attiviste hanno addirittura organizzato un presidio davanti il cartello e lo hanno coperto con altri striscioni. Al grido di “la legge 194 non si tocca, viva la libertà”, sembra che il gruppo abbia chiesto in merito dei chiarimenti all’amministrazione comunale milanese.

Ma il manifesto non ha mancato di generare critiche anche all’interno della struttura sanitaria. La dottoressa Alessandra Kustermann, ginecologa del Mangiagalli, ha attaccato la campagna dei pro-life e si è schierata subito con le attiviste: “E’ un insulto a tutte le donne e alla loro libertà di sceltaun’iniziativa inaccettabile e stigmatizzante. Non possiamo accettare che ad altre, che vengono in ospedale in un momento già delicato e complesso, venga fatto questo”.

Non si è fatta attendere – a stretto giro – la replica da parte dell’associazione promotrice della campagna “Ora et labora”: “Stiamo preparando un esposto contro chi ha oscurato il nostro manifesto affisso davanti alla clinica Mangiagalli di Milano. La dottoressa che ha raccontato dell’iniziativa di coprirlo con un lenzuolo parla di libertà di scelta, ma non rispetta la libertà di espressione e non permette sia data a una mamma la libertà di scegliere di tenersi un bambino. Le mamme devono essere informate su questa possibilità”.

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