Potrebbe essere aperto un fascicolo.
“Traffico illecito di immigrati”. Potrebbe essere questa l’accusa pronta a essere mossa per il capitano e l’equipaggio della nave “Sea Watch”. L’imbarcazione, battente bandiera olandese ma utilizzata dall’omonima ong tedesca, si trova ora al porto di Catania, dopo aver portato sulla terraferma i 47 passeggeri a bordo provenienti dalla Libia.
Già nella giornata di ieri, subito dopo l’approdo, i vertici della nave e tutti gli altri operatori sono stati sentiti come persone informate sui fatti, per disposizione della procura di Catania. A guidare l’iniziativa è il capo degli stessi uffici presso il Tribunale etneo, Carmelo Zuccaro, già noto alle cronache nazionali per essere uno dei pm più impegnati nella lotta all’immigrazione irregolare.
Al momento non ci sono certezze, ma sul caso della “Sea Watch” potrebbe essere aperto un fascicolo.
Intanto, un pullman ha trasportato i passeggeri della nave presso l’hotspot di Messina, una scelta che sta generando non poche polemiche.
“Spero rimangano il meno possibile perché la città meno adatta a ospitarli – ha affermato all’Adnkronos il sindaco di Messina, Cateno De Luca – Dal terremoto del 1908 circa 2.200 famiglie, 8mila persone, vivono nelle baracche. Passano le loro giornate sotto 70mila metri cubi di amianto in un vero e proprio lebbrosario”.