Il vice premier scrive al Corriere della Sera.
“Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata“. E’ un fiume in piena Matteo Salvini, che questa mattina è apparso sulle colonne del Corriere della sera, con una lettera indirizzata al direttore del quotidiano Luciano Fontana. Nella missiva, il vice premier leghista spiega le ragioni per cui il Senato non dovrebbe autorizzare il processo ai suoi danni, sul caso della nave Diciotti. Una stoccata velata alla decisione dei 5 stelle, che potrebbe mettere seriamente a rischio la stabilità del governo giallo-verde.
Pacato, analitico, consapevole, è un Salvini del tutto inedito quello che snocciola i numeri del “suo” governo, rivendicando risultati mai ottenuti nell’ambito della lotta alla clandestinità. Cita l’Europa e si appella al trattato per il funzionamento dell’Unione, che stabilisce punizioni per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Ribadisce poi quanto stabilito a conclusione del consiglio europeo dello scorso 28 giugno: “Nel territorio dell’Ue coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, unicamente su base volontaria”.
“In conclusione – chiosa il vice premier – non rinnego nulla e non fuggo dalle mie responsabilità di ministro. Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo