Uno dei bilanci peggiori degli ultimi anni.

Il 2018 è stato un anno “di sangue” per i cristiani che vivono in Africa. Negli ultimi dodici mesi, infatti, sarebbero circa 3mila quelli massacrati fra i tanti paesi del continente. La cifra (già allarmante) aumenta, se si considerano i casi di persecuzioni, violenze, stupri e matrimoni forzati. Una vera e propria ecatombe che è stata rendicontata da alcune associazioni e organizzazioni umanitarie impegnate a monitorare i processi di integrazione religiosa per il mondo.

Anne van der Bijl (meglio conosciuto come Fra Andrea) evangelico olandese fondatore dell’organizzazione umanitaria Open Door ha diffuso cifre e stime, parlando ai microfoni di “Vatican News”: “E’ stato un anno molto violento. Il numero di cristiani uccisi a causa della loro fede è aumentato rispetto al 2017, anno in cui i cristiani uccisi sono stati 3.066”.

Alla base della persecuzione ci sarebbero in primis il fondamentalismo islamico e il nazionalismo religioso.

Fra gli episodi più efferati, l’eccidio di undici cristiani copti (3 bambini e sette donne), massacrati a 200 chilometri da Il Cairo, in Egitto. La strage è avvenuta lo scorso 2 novembre ed è stata rivendicata direttamente dall’Isis.